Con il termine generico di ‘’iniezioni’’ viene nominata una grande categoria di interventi di competenza medico-infermieristica, con i quali si esegue la somministrazione per inoculazione di farmaci e dispositivi medici con l’ausilio di strumenti specifici come siringhe e aghi, attraverso la cute in aree e sedi del corpo scelte appositamente per garantire l’effetto sistemico del farmaco somministrato (in termini di velocità, intensità, durata, precisione dell’azione farmacologica).
La somministrazione per inoculazione avviene per la cosiddetta ‘’via parenterale’’: introduzione dei farmaci, usando dispositivi specifici (aghi, siringhe, altri strumenti) attraverso la cute e direttamente nel tegumento, nel muscolo, in sede sottocutanea, nel torrente venoso od altre sedi particolari.
In clinica pratica le iniezioni più utilizzate utilizzano le vie endovenosa (IV o EV), intramuscolare (IM) e sottocutanea (SC).
In casi particolari o durante interventi specialistici le iniezioni possono interessare
Rispetto alla tradizionale via orale (per bocca), la somministrazione dei farmaci per via iniettabile apporta reali benefici e vantaggi:
L’iniezione endovenosa rappresenta la procedura di inoculazione di un farmaco in formulazione liquida, direttamente all’interno di una vena, con l’ausilio di strumenti specifici quali siringhe e aghi di dimensioni idonee per tipologia e quantità di farmaco da somministrare.
Il sito di somministrazione è una vena di grandi o medie dimensioni, solitamente dell’avambraccio (in alternativa, le vene della mano o del piede).
Le iniezioni endovenose possono essere
Vantaggi della via EV:
Un cenno particolare riguarda la linea di infusione EV centrale: il catetere venoso centrale, il quale sfrutta una vena di grandi dimensioni (vene succlavie; vene giugulari; vena cava superiore o inferiore) per introdurre farmaci in associazioni non altrimenti possibili e in quantità elevate, troppo lesive o irritanti per le vene di dimensioni più piccole – il caso di alcuni farmaci chemioterapici o della nutrizione parenterale totale.
Svantaggi e rischi della via EV
Le iniezioni intramuscolari prevedono l’inoculazione di farmaci in forma liquida (acquosa od oleosa) all’interno di un tessuto muscolare, per mezzo di strumenti specifici quali siringhe e aghi (ago cavo) di idonee dimensioni (solitamente aghi 22-25G / 25-40mm; siringhe 1-5ml).
La via di iniezione IM rappresenta attualmente uno dei metodi più diffusi di somministrazione dei farmaci. Per effettuare l’iniezione nel tessuto muscolare è necessario attraversare gli strati cutanei superiori e il tessuto sottocutaneo, motivo per cui l’ago deve essere posizionato a 90° rispetto al piano cutaneo della sede scelta.
I siti – o le sedi – di iniezione intramuscolo più utilizzati in pratica clinica sono
Tra tutte le possibili sedi, quella di prima scelta è la ventrogluteale, perché libera da prolungazioni nervose penetranti e da vasi sanguigni di grande calibro.
I farmaci più comunemente utilizzati per iniezione intramuscolo sono i vaccini, gli antibiotici, gli antinfiammatori e muscolorilassanti.
Vantaggi della via IM:
Svantaggi e rischi della via IM:
L’iniezione sottocutanea rappresenta l’inoculazione di un farmaco direttamente nel tessuto adiposo sottocutaneo (tra la cute e il tessuto muscolare) utilizzando strumenti specifici quali aghi e siringhe di idonee dimensioni (aghi ipodermici da 25-30G / 4,5-8mm; siringhe da 0,3-1ml).
I farmaci più comunemente somministrati per via sottocutanea sono eparina, insulina, anestetici, antispastici miorilassanti, analgesici antidolorifici e oppiacei, antiemetici ecc.
Teoricamente, tutti i tessuti sottocutanei con massa sufficiente possono essere sede di somministrazione sottocutanea; le sedi più utilizzate sono
Vantaggi della via SC:
Svantaggi e rischi della via SC:
nella somministrazione di liquidi non isotonici a velocità troppo alta, rischio di ipotensione e shock
In casi particolari e/o quando è necessario un intervento mirato in sede di un organo o tessuto indirizzato come bersaglio della terapia, si utilizzano tecniche di inoculazione specifiche per garantire effetto farmacologico diretto con minor numero di reazioni avverse e con minor perdita di sostanza attiva possibili.
Le iniezioni endoarticolari consistono nell’inoculazione dei farmaci direttamente all’interno di un’articolazione e si utilizzano per alleviare sintomi dolorosi e flogistici nelle patologie dell’apparato locomotore (artrosi, artriti, reumatismo poliarticolare, condropatie); i farmaci comunemente impiegati sono cortisonici, acido ialuronico e ialuronati, plasma.
Le iniezioni intravitreali consistono nell’introduzione dei farmaci direttamente all’interno del globo oculare (nella cavità vitreale) e si utilizzano per curare diverse patologie oculari (retinopatie, degenerazione maculare senile, glaucoma, occlusioni vascolari retiniche ecc); i farmaci comunemente impiegati sono i cortisonici e i farmaci anti-VEFG – antiangiogenici.
Le iniezioni intradermiche consistono nell’inoculazione di determinati farmaci o sostanze attive nel derma, senza raggiungere il tessuto sottocutaneo; si utilizzano per le prove di sensibilità (come la tubercolina e le prove allergologiche) e per l’anestesia locale. La scelta della via intradermica per le prove allergologiche si basa sul fatto che la reazione del corpo agli allergeni è facilmente osservabile e i gradi di reazione sono discernibili secondo gli studi comparativi di indicazione. I siti comunemente usati sono l’interno dell’avambraccio e la parte alta del dorso sotto la scapola.
Le iniezioni intraossee consistono nell’inoculazione dei farmaci direttamente all’interno delle ossa (più precisamente, nello spazio midollare delle estremità delle ossa lunghe) tramite una procedura di accesso vascolare e viene utilizzata in casi particolari e in emergenza come alternativa all’accesso venoso. I farmaci impiegati possono essere tutti quelli usati per la via endovenosa, in più collodi, derivati del sangue, sostanze mezzo di contrasto ecc.
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