LE INIEZIONI: LA SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI PER INOCULAZIONE

INDICE

 

    1. COSA SONO LE INIEZIONI
    2. QUANTI TIPI SI CONOSCONO
    3. INIEZIONI ENDOVENA
    4. INIEZIONI INTRAMUSCOLO
    5. INIEZIONI SOTTOCUTE
    6. ALTRE TIPOLOGIE DI INIEZIONI E CASI PARTICOLARI

1. LE INIEZIONI: COSA SONO E COME SI DEFINISCONO?

Con il termine generico di ‘’iniezioni’’ viene nominata una grande categoria di interventi di competenza medico-infermieristica, con i quali si esegue la somministrazione per inoculazione di farmaci e dispositivi medici con l’ausilio di strumenti specifici come siringhe e aghi, attraverso la cute in aree e sedi del corpo scelte appositamente per garantire l’effetto sistemico del farmaco somministrato (in termini di velocità, intensità, durata, precisione dell’azione farmacologica).

La somministrazione per inoculazione avviene per la cosiddetta ‘’via parenterale’’: introduzione dei farmaci, usando dispositivi specifici (aghi, siringhe, altri strumenti) attraverso la cute e direttamente nel tegumento, nel muscolo, in sede sottocutanea, nel torrente venoso od altre sedi particolari.

2. QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI INIEZIONI?

In clinica pratica le iniezioni più utilizzate utilizzano le vie endovenosa (IV o EV), intramuscolare (IM) e sottocutanea (SC).

In casi particolari o durante interventi specialistici le iniezioni possono interessare

  • l’interno delle articolazioni (iniezione intra-articolare),
  • il canale spinale (iniezione intratecale),
  • il globo oculare (iniezione intra-vitreale),
  • la mucosa orale e gengiva (come le anestesie per interventi stomatologici) ed a.

Rispetto alla tradizionale via orale (per bocca), la somministrazione dei farmaci per via iniettabile apporta reali benefici e vantaggi:

  • l’effetto del farmaco si instaura velocemente e in modo mirato
  • si elimina il primo passaggio entero-epatico caratteristico della via orale ciò permettendo l’assorbimento e la distribuzione del farmaco in massima concentrazione e in forma non modificata

3. LE INIEZIONI PER VIA ENDOVENOSA (IV)

  • L’iniezione endovenosa rappresenta la procedura di inoculazione di un farmaco in formulazione liquida, direttamente all’interno di una vena, con l’ausilio di strumenti specifici quali siringhe e aghi di dimensioni idonee per tipologia e quantità di farmaco da somministrare.

    Il sito di somministrazione è una vena di grandi o medie dimensioni, solitamente dell’avambraccio (in alternativa, le vene della mano o del piede).

    Le iniezioni endovenose possono essere

    • a dose singola (unica inoculazione)
    • in flusso continuo (fleboclisi): l’infusione lenta e continua di farmaci in formulazione liquida da contenitori (sacche, flaconi) collegati al sito di iniezione tramite dispositivi specifici (cateteri, deflussori con rubinetti regola-flusso, aghi e aghi-cannula ecc)

    Vantaggi della via EV:

    • i farmaci vengono introdotti direttamente nel circolo sanguigno, con assorbimento e distribuzione sistemica e quindi effetto farmacologico immediato ed intenso
    • è la via migliore per la somministrazione di dosi precise di farmaci in modo controllato e veloce in tutto l’organismo
    • si possono introdurre farmaci che per altre vie risulterebbero irritanti o nocivi (entero-gastro-epatico-lesivi, instabili in pH acido gastrico, irritanti per le mucose ecc)
    • è la via scelta per somministrare sangue (trasfondere emocomponenti od emoderivati: le trasfusioni) e soluzioni per reidratazione/correzione degli squilibri elettrolitici (soluzione fisiologica, Ringer lattato, soluzione bicarbonato, soluzione glucosata ecc)
    • si può eseguire la nutrizione artificiale (nutrizione parenterale) somministrando formulazioni alimentari con nutrienti quali glucosio, aminoacidi, vitamine, lipidi, Sali

    Un cenno particolare riguarda la linea di infusione EV centrale: il catetere venoso centrale, il quale sfrutta una vena di grandi dimensioni (vene succlavie; vene giugulari; vena cava superiore o inferiore) per introdurre farmaci in associazioni non altrimenti possibili e in quantità elevate, troppo lesive o irritanti per le vene di dimensioni più piccole – il caso di alcuni farmaci chemioterapici o della nutrizione parenterale totale.

    Svantaggi e rischi della via EV

    • rischio di stravaso con infiltrazione di liquido nei tessuti circostanti, con comparsa di ematomi, tumefazioni, pallore cutaneo
    • rischio di infezioni (più elevato nelle terapie infusionali di durata)
    • sovraccarico di liquidi (quando la velocità di infusione supera la capacità del torrente ematico di assorbire), con rischio di aumento della pressione arteriosa o di edema polmonare
    • squilibrio elettrolitico – durante le sedute di terapia infusionale a lunga durata: soluzioni troppo diluite o troppo concentrate possono determinare sbilanciamento idro-elettrolitico motivo per cui le infusioni devono essere attentamente monitorate e supportate da esami del sangue sequenziati.

4. LE INIEZIONI PER VIA INTRAMUSCOLARE (IM)

Le iniezioni intramuscolari prevedono l’inoculazione di farmaci in forma liquida (acquosa od oleosa) all’interno di un tessuto muscolare, per mezzo di strumenti specifici quali siringhe e aghi (ago cavo) di idonee dimensioni (solitamente aghi 22-25G / 25-40mm; siringhe 1-5ml).

La via di iniezione IM rappresenta attualmente uno dei metodi più diffusi di somministrazione dei farmaci. Per effettuare l’iniezione nel tessuto muscolare è necessario attraversare gli strati cutanei superiori e il tessuto sottocutaneo, motivo per cui l’ago deve essere posizionato a 90° rispetto al piano cutaneo della sede scelta.

I siti – o le sedi – di iniezione intramuscolo più utilizzati in pratica clinica sono

  • muscolo deltoide (parte superiore del braccio)
  • sede dorsogluteale
  • sede ventrogluteale
  • sede rettofemorale
  • sede vastolaterale

Tra tutte le possibili sedi, quella di prima scelta è la ventrogluteale, perché libera da prolungazioni nervose penetranti e da vasi sanguigni di grande calibro.

I farmaci più comunemente utilizzati per iniezione intramuscolo sono i vaccini, gli antibiotici, gli antinfiammatori e muscolorilassanti.

 Vantaggi della via IM:

  • alta velocità, affidabilità e precisione della somministrazione
  • possono essere somministrati farmaci troppo irritanti per la via endovena o sottocutanea
  • possono essere somministrati farmaci in soluzione oleosa, per un assorbimento lento e graduato

Svantaggi e rischi della via IM:

  • rischio di dolore e lesioni nervose o vascolari in sito d’iniezione
  • rischio di infezioni o contaminazione batterica
  • la velocità di assorbimento del farmaco varia notevolmente con il riscaldamento e il massaggio locale o se si esegue esercizio fisico
  • diffusione retrograda del farmaco nel tessuto sottocutaneo con rischio di irritazioni e tumefazioni in sede, soprattutto nei casi in cui l’ago viene estratto troppo velocemente o in seguito a massaggio locale

5. LE INIEZIONI PER VIA SOTTOCUTANEA (SC)

L’iniezione sottocutanea rappresenta l’inoculazione di un farmaco direttamente nel tessuto adiposo sottocutaneo (tra la cute e il tessuto muscolare) utilizzando strumenti specifici quali aghi e siringhe di idonee dimensioni (aghi ipodermici da 25-30G / 4,5-8mm; siringhe da 0,3-1ml).

I farmaci più comunemente somministrati per via sottocutanea sono eparina, insulina, anestetici, antispastici miorilassanti, analgesici antidolorifici e oppiacei, antiemetici ecc.

Teoricamente, tutti i tessuti sottocutanei con massa sufficiente possono essere sede di somministrazione sottocutanea; le sedi più utilizzate sono

  • l’addome (assorbimento più rapido)
  • le cosce (assorbimento a velocità media)
  • i glutei (assorbimento più lento)
  • la parte superiore del braccio (per comodità, soprattutto nei pazienti diabetici)

Vantaggi della via SC:

  • possono essere somministrati farmaci con molecole di grandi dimensioni, che hanno bisogno di assorbirsi e distribuirsi lentamente e in modo continuo, in piccoli dosaggi prefissati
  • utilizza una tecnica relativamente semplice che può essere messa in pratica dal paziente stesso, per l’autosomministrazione (le eparine, l’insulina)
  • le soluzioni di farmaci possono essere somministrate sia per iniezione intermittente sia per infusione continua utilizzando un dispositivo idoneo (ad es., pompa elastomerica)
  • rispetto alla via endovenosa, la via sottocutanea presenta assorbimento e distribuzione nel flusso ematico pari come entità ma più lenta come velocità – con aumento della tollerabilità da parte dei pazienti

Svantaggi e rischi della via SC:

  • dolore e gonfiore al punto d’iniezione; edemi localizzati
  • indurimento della zona immediatamente sottostante il punto d’iniezione (anche se di entità ridotta, può determinare riduzione della portata dell’infusione)
  • rischio di infezioni e irritazione profonda

nella somministrazione di liquidi non isotonici a velocità troppo alta, rischio di ipotensione e shock

6. ALTRE TIPOLOGIE DI INIEZIONI

  • In casi particolari e/o quando è necessario un intervento mirato in sede di un organo o tessuto indirizzato come bersaglio della terapia, si utilizzano tecniche di inoculazione specifiche per garantire effetto farmacologico diretto con minor numero di reazioni avverse e con minor perdita di sostanza attiva possibili.

    Le iniezioni endoarticolari consistono nell’inoculazione dei farmaci direttamente all’interno di un’articolazione e si utilizzano per alleviare sintomi dolorosi e flogistici nelle patologie dell’apparato locomotore (artrosi, artriti, reumatismo poliarticolare, condropatie); i farmaci comunemente impiegati sono cortisonici, acido ialuronico e ialuronati, plasma.

    Le iniezioni intravitreali consistono nell’introduzione dei farmaci direttamente all’interno del globo oculare (nella cavità vitreale) e si utilizzano per curare diverse patologie oculari (retinopatie, degenerazione maculare senile, glaucoma, occlusioni vascolari retiniche ecc); i farmaci comunemente impiegati sono i cortisonici e i farmaci anti-VEFG – antiangiogenici.

    Le iniezioni intradermiche consistono nell’inoculazione di determinati farmaci o sostanze attive nel derma, senza raggiungere il tessuto sottocutaneo; si utilizzano per le prove di sensibilità (come la tubercolina e le prove allergologiche) e per l’anestesia locale. La scelta della via intradermica per le prove allergologiche si basa sul fatto che la reazione del corpo agli allergeni è facilmente osservabile e i gradi di reazione sono discernibili secondo gli studi comparativi di indicazione. I siti comunemente usati sono l’interno dell’avambraccio e la parte alta del dorso sotto la scapola.

    Le iniezioni intraossee consistono nell’inoculazione dei farmaci direttamente all’interno delle ossa (più precisamente, nello spazio midollare delle estremità delle ossa lunghe) tramite una procedura di accesso vascolare e viene utilizzata in casi particolari e in emergenza come alternativa all’accesso venoso. I farmaci impiegati possono essere tutti quelli usati per la via endovenosa, in più collodi, derivati del sangue, sostanze mezzo di contrasto  ecc.

     

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