La più recente definizione del dolore cronico è redata da IASP nel 2020 e consiste in ‘’un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a un danno tissutale effettivo o potenziale’’ (IASP – International Association for the Study of Pain – https://www.iasp-pain.org/)
La definizione di IASP – universalmente approvata dalla letteratura scientifica – sostituisce la vecchia definizione redata nel 1979 rispetto alla quale permette di inserire nella descrizione del dolore cronico, anche le esperienze simili a quelle dolorose tipiche di un dànno tessutale: evidenziando come la percezione del dolore possa diventare un problema a sé stante nonché il disturbo clinico principale (se non esclusivo) da curare.
Il dolore cronico è un fenomeno multidimensionale caratterizzato da alcune peculiarità:
Tra le cause del dolore cronico si possono contare
Dolore cronico e dolore acuto: le differenze
Le differenze tra il dolore cronico e quello acuto risiedono in primis nella temporalità: il dolore acuto è circoscritto nel tempo (si manifesta per non più di 3-4 settimane); diminuisce di intensità col passare del tempo; sparisce del tutto una volta curato il dànno causante.
Il dolore acuto rappresenta un segnale d’allarme in presenza di un pericolo o minaccia per la salute; nasce per uno stimolo nocivo ed è uno dei meccanismi di difesa nonché di adattamento evolutivo indispensabile per la vita.
Il dolore acuto
Dolore cronico: classificazione e tipologie
Il dolore cronico può essere distinto in base alla causa patologica scatenante:
Dolore cronico: complicanze e fattori di rischio
Il dolore cronico spesso comporta l’innesco di segni clinici e sintomi che si sviluppano gradualmente e diventano a loro volta cronici (debolezza e stanchezza cronica, disturbi del sonno, riduzione dell’appetito, perdita di peso, stipsi cronica).
Un dolore costante e continuo può condurre a condizioni patologiche della psiche – come la depressione e l’ansia – e può interferire negativamente con la maggior parte delle attività quotidiane.
Chi soffre di dolore cronico può diventare inattivo, ritirarsi dal punto di vista sociale, sviluppare psicosi di salute (essere ipocondriaci); questi disturbi psicologici e sociali possono aggravarsi fino a causare la perdita completa delle funzioni.
Il Fisioterapista possiede le competenze e la professionalità che permettono di definire e concordare un programma di lavoro individualizzato, mirato per risolvere e/o contenere il problema di salute in modo adeguato ed per supportare la persona in tutte le fasi della vita con interventi di promozione della salute, prevenzione, cura, riabilitazione e trattamento del dolore (palliazione).
Nella gestione del dolore cronico l’approccio è multidimensionale: con modalità terapeutiche multiple, dal ricorso ai farmaci analgesici ed antinfiammatori al percorso di educazione terapeutica mirata a migliorare il controllo della percezione di dolore.
In quest’ottica, la fisioterapia rappresenta la materia più indicata: l’intervento del fisioterapista non è invasivo od aggressivo e permette di combinare tecniche e metodi atti a migliorare la condizione psico-fisica del paziente nonché la sua capacità di gestire e controllare il dolore, nell’intento finale di aumentare in modo significativo la sua qualità di vita.
L’intervento del fisioterapista consiste in primis nella valutazione del paziente e delle sue peculiarità (includendo dati sull’ambiente lavorativo e familiare, il condizionamento allo stress, i fattori psicologici, la dimensione sociale).
Nella valutazione dell’entità del dolore cronico, eseguire solo la diagnosi strumentale può essere riduttivo e incompleto: la percezione e la sperimentazione dell’evento doloroso sono altamente individuali differendo per sintomi, tempistiche, intensità di manifestazione da paziente a paziente (anche nel caso della medesima condizione patologica).
Nella definizione del percorso terapeutico più adeguato, il Fisioterapista tiene conto anche della dimensione psicologica: la capacità di riferire il dolore varia da paziente a paziente, qualificandolo e quantificandolo in maniere totalmente diverse e di solito altamente soggettive.
Gli interventi più richiesti del Fisioterapista riguardano i disturbi dell’apparato muscolare e dello scheletro
In linea di massima, il percorso fisioterapico si svolge in 3 fasi corrispondenti alle tre principali attività che il fisioterapista mette in atto:
fase 1 – valutazione e diagnosi fisioterapica
fase 2 – sviluppo del percorso personalizzato di cura
fase 3 – lo svolgimento della seduta terapeutica
La terapia con tecniche manuali è la più conosciuta e richiesta: definita molto spesso – e in modo incompleto – come tecnica di massaggio, la terapia manuale si avvale di svariate modalità e tecniche ed ha lo scopo di
Le tecniche manuali di fisioterapia sono degli interventi passivi durante i quali il fisioterapista utilizza le mani con movimenti atti a manipolare le varie parti del corpo del paziente; tra le varie tecniche manuali si contano:
Le tecniche manuali hanno molteplici applicazioni in campo clinico:
Le terapie fisioterapiche strumentali sono tecniche di fisioterapia che utilizzano apparecchi elettromedicali per curare il dolore e l’infiammazione muscolo-scheletrica; tra le più utilizzate sono:
Le terapie fisioterapiche strumentali sono associate solitamente alle tecniche manuali per
La fisioterapia in sala ( palestra ) riabilitativa è di fondamentale importanza nel lavoro di riabilitazione post-trauma, post-interventi chirurgici, per il recupero completo delle funzioni e per prevenire le recidive o ricadute.
Il lavoro in sala riabilitativa si concentra sul rinforzo muscolare, sulla propriocezione e l’equilibrio statico-dinamico, sulla postura, sulla gestione del dolore.
In sala riabilitativa, il fisioterapista può associare le tecniche manuali a quelle strumentali ed utilizzare apparecchi elettromedicali e strumenti per rendere i percorsi di riabilitazione più efficaci e più interattivi per il paziente.
Nel dolore cronico il sistema nervoso presenta alterazioni (di conduzione dello stimolo e/o di transfer del segnale periferico) che si rispecchiano nella persistenza dell’effetto dolore oltre la durata della causa che lo ha provocato; il dolore perde la sua utilità come segnale d’allarme e diventa una malattia a sé stante.
Una gestione ottimale del dolore inizia con una valutazione accurata e completa e coinvolge il paziente, i suoi familiari ed eventuali caregivers, gli altri professionisti sanitari (medico curante, dietologo nutrizionista, altri specialisti).
Nella terapia del dolore vengono inclusi tutti gli interventi farmacologici, di recupero e riabilitazione neurologica e motoria, chirurgici, cognitivo-comportamentali mirati a ridimensionare il dolore (ridurlo o bloccarlo).
La terapia farmacologica prevede il ricorso a farmaci antidolorifici antinfiammatori (FANs – antinfiammatori non steroidei); cortisonici; analgesici; antidepressivi; oppioidi/cannabinoidi; antispastici anticonvulsivanti; miorilassanti ed altre categorie.
La terapia farmacologica del dolore cronico viene scelta in sede medica clinica dopo accurata valutazione del quadro clinico del paziente e messa in atto dagli specialisti (medico curante, chirurgo specialista del reparto ecc); è sottoposta a legislazione, norme e linee-guida specifiche; è altresì oggetto di modifiche e ridimensionamenti dettati dagli esiti dei follow-up successivi all’intervento iniziale.
Oltre la terapia con i farmaci, nel piano integrato di gestione del dolore cronico fanno parte la terapia fisica e il trattamento cognitivo-comportamentale; risultano essere di reale aiuto interventi complementari come
Ulteriori interventi sullo stile di vita, sul regime dietetico e l’ alimentazione, sulla qualità del sonno e gestione dello stress, risultano efficaci e possono aiutare la persona nella gestione del dolore.
Ambulatorio Pelizzo, Centro Infermieristico e Prelievi a Udine, amplia il ventaglio di servizi alla salute della persona e pone a disposizione degli utenti il SERVIZIO DI FISIOTERAPIA tutti i giorni da lunedì a venerdì in orario pomeridiano dalle 16.00, su appuntamento in collaborazione con Dr. Daniele Gubiani Fisioterapista a Udine.
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