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FISIOTERAPISTA E DOLORE CRONICO

INDICE

  1. DOLORE CRONICO: DEFINIZIONE E INQUADRAMENTO CLINICO
  2. L’INTERVENTO DEL FISIOTERAPISTA NELLA CURA DEL DOLORE CRONICO
  3. COME SI SVOLGE LA SEDUTA FISIOTERAPICA PER IL DOLORE CRONICO
  4. ALTRI APPROCCI PER IL DOLORE CRONICO

  La più recente definizione del dolore cronico è redata da IASP nel 2020 e consiste in ‘’un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata o simile a quella associata a un danno tissutale effettivo o potenziale’’ (IASP – International Association for the Study of Pain – https://www.iasp-pain.org/)

La definizione di IASP – universalmente approvata dalla letteratura scientifica – sostituisce la vecchia definizione redata nel 1979 rispetto alla quale permette di inserire nella descrizione del dolore cronico, anche le esperienze simili a quelle dolorose tipiche di un dànno tessutale: evidenziando come la percezione del dolore possa diventare un problema a sé stante nonché il disturbo clinico principale (se non esclusivo) da curare.

Il dolore cronico è un fenomeno multidimensionale caratterizzato da alcune peculiarità:

  • si ripresenta o persiste per un periodo di tempo più lungo di 3 mesi,
  • persiste per più di un mese dopo che la lesione iniziale è guarita,
  • si associa a una lesione tissutale che non guarisce

Tra le cause del dolore cronico si possono contare

  • malattie croniche ad andamento degenerativo (del tipo neurologico, viscerale, muscolo-scheletrico, metabolico)
  • traumi e lesioni forti e/o estesi ad esito incerto
  • forte stress emotivo e disturbi funzionali
  • alterazioni del sistema nocicettivo : l’ipersensibilizzazione del sistema nervoso, con modifiche nella trasmissione e ricezione dello stimolo nei recettori centrali e periferici, può produrre dolore persistente in assenza del persistere di stimoli nocivi

 

Dolore cronico e dolore acuto: le differenze

Le differenze tra il dolore cronico e quello acuto risiedono in primis nella temporalità: il dolore acuto è circoscritto nel tempo (si manifesta per non più di 3-4 settimane); diminuisce di intensità col passare del tempo; sparisce del tutto una volta curato il dànno causante.

Il dolore acuto rappresenta un segnale d’allarme in presenza di un pericolo o minaccia per la salute; nasce per uno stimolo nocivo ed è uno dei meccanismi di difesa nonché di adattamento evolutivo indispensabile per la vita.

Il dolore acuto

  • si presenta con diversi gradi di intensità (la cui percezione è altamente individuale) quando si subisce un danno o una lesione improvvisa (un trauma, una distorsione, un’ustione, una ferita) in diverse parti del corpo;
  • si manifesta perché il dànno subito induce l’attivazione dei meccanismi centrali di difesa (SNC) i quali inducono a loro volta la risposta di altri sistemi interconnessi (endocrino, motorio, immunitario)
  • si risolve (idealmente) una volta completato il trattamento del dànno causante

 

Dolore cronico: classificazione e tipologie

Il dolore cronico può essere distinto in base alla causa patologica scatenante:

  • patologie dell’apparato muscolo-scheletrico (traumi ed infortuni, difetti di postura, reumatismo, artrosi, gotta ecc)
  • patologie di origine neurologica e/o con coinvolgimento SNC (fibromialgia, SLA, sclerosi multipla, distrofia muscolare, morbo di Parkinson ecc)
  • patologie (e loro sequele) cardio-cerebro-vascolari (ictus, aneurisma cerebrale)

 

Dolore cronico: complicanze e fattori di rischio

Il dolore cronico spesso comporta l’innesco di segni clinici e sintomi che si sviluppano gradualmente e diventano a loro volta cronici (debolezza e stanchezza cronica, disturbi del sonno, riduzione dell’appetito, perdita di peso, stipsi cronica).

Un dolore costante e continuo può condurre a condizioni patologiche della psiche – come la depressione e l’ansia – e può interferire negativamente con la maggior parte delle attività quotidiane.

Chi soffre di dolore cronico può diventare inattivo, ritirarsi dal punto di vista sociale, sviluppare psicosi di salute (essere ipocondriaci); questi disturbi psicologici e sociali possono aggravarsi fino a causare la perdita completa delle funzioni.

2. L’INTERVENTO DEL FISIOTERAPISTA NELLA CURA DEL DOLORE CRONICO

  Il Fisioterapista possiede le competenze e la professionalità che permettono di definire e concordare un programma di lavoro individualizzato, mirato per risolvere e/o contenere il problema di salute in modo adeguato ed per supportare la persona in tutte le fasi della vita con interventi di promozione della salute, prevenzione, cura, riabilitazione e trattamento del dolore (palliazione).

  Nella gestione del dolore cronico l’approccio è multidimensionale: con modalità terapeutiche multiple, dal ricorso ai farmaci analgesici ed antinfiammatori al percorso di educazione terapeutica mirata a migliorare il controllo della percezione di dolore.

  In quest’ottica, la fisioterapia rappresenta la materia più indicata: l’intervento del fisioterapista non è invasivo od aggressivo e permette di combinare tecniche e metodi atti a migliorare la condizione psico-fisica del paziente nonché la sua capacità di gestire e controllare il dolore, nell’intento finale di aumentare in modo significativo la sua qualità di vita.

  L’intervento del fisioterapista consiste in primis nella valutazione del paziente e delle sue peculiarità (includendo dati sull’ambiente lavorativo e familiare, il condizionamento allo stress, i fattori psicologici, la dimensione sociale).

  Nella valutazione dell’entità del dolore cronico, eseguire solo la diagnosi strumentale può essere riduttivo e incompleto: la percezione e la sperimentazione dell’evento doloroso sono altamente individuali differendo per sintomi, tempistiche, intensità di manifestazione da paziente a paziente (anche nel caso della medesima condizione patologica).

  Nella definizione del percorso terapeutico più adeguato, il Fisioterapista tiene conto anche della dimensione psicologica: la capacità di riferire il dolore varia da paziente a paziente, qualificandolo e quantificandolo in maniere totalmente diverse e di solito altamente soggettive.

  Gli interventi più richiesti del Fisioterapista riguardano i disturbi dell’apparato muscolare e dello scheletro

  • mal di schiena, lombalgie, sciatalgie, ernie del disco
  • cervicalgia, torcicollo
  • contusioni, distorsioni, lussazioni
  • infiammazioni articolari
  • difetti di postura
  • scoliosi, iperlordosi
  • traumi muscolari ( strappo muscolare, lesioni o contratture)
  • sindrome del tunnel carpale
  • lesioni parziali o totali dei tendini e legamenti
  • riabilitazioni post-intervento e post-impianto di protesi
  • artrosi e artrite

3. COME SI SVOLGE LA SEDUTA FISIOTERAPICA PER IL DOLORE CRONICO

In linea di massima, il percorso fisioterapico si svolge in 3 fasi corrispondenti alle tre principali attività che il fisioterapista mette in atto: 

fase 1 – valutazione e diagnosi fisioterapica

fase 2sviluppo del percorso personalizzato di cura

fase 3 – lo svolgimento della seduta terapeutica

  La terapia con tecniche manuali è la più conosciuta e richiesta: definita molto spesso – e in modo incompleto – come tecnica di massaggio, la terapia manuale si avvale di svariate modalità e tecniche ed ha lo scopo di

  • migliorare la mobilità, la postura e la flessibilità
  • ridurre la rigidità e la tensione muscolare
  • migliorare le capacità fisiche, cognitive e dell’umore
  • aiutare a gestire il dolore migliorandone il controllo psico-fisico

 

  Le tecniche manuali di fisioterapia sono degli interventi passivi durante i quali il fisioterapista utilizza le mani con movimenti atti a manipolare le varie parti del corpo del paziente; tra le varie tecniche manuali si contano:

  • Mobilizzazioni passive,
  • Manipolazioni,
  • Trazioni articolari,
  • Tecniche di energia muscolare,
  • Manipolazione vertebrale,
  • Manipolazione fasciale,
  • Digitopressione,
  • Massaggio trasverso profondo,
  • Linfodrenaggio

 

Le tecniche manuali hanno molteplici applicazioni in campo clinico:

  • nel trattamento post-intervento chirurgico
  • nel trattamento delle sequele post-traumatiche
  • in caso di immobilizzazione articolare con gesso o stecche
  • in casi di ipomobilità ed irrigidimento osteo-articolare
  • in associazione ad interventi strumentali (taping, attrezzi per il recupero funzionale ecc)

 

Le terapie fisioterapiche strumentali sono tecniche di fisioterapia che utilizzano apparecchi elettromedicali per curare il dolore e l’infiammazione muscolo-scheletrica; tra le più utilizzate sono:

  • tecarterapia
  • laserterapia
  • magnetoterapia
  • ultrasuonoterapia
  • correnti T.E.N.S. (elettrostimolazione nervosa per via trans-cutanea)
  • stimolazione elettrica muscolare
  • onde d’urto

Le terapie fisioterapiche strumentali sono associate solitamente alle tecniche manuali per

  • ridurre il dolore
  • tonificare la muscolatura
  • ridurre l’infiammazione e il gonfiore
  • stimolare la vascolarizzazione
  • drenare edemi e versamenti
  • aumentare il metabolismo locale

 

La fisioterapia in sala ( palestra ) riabilitativa è di fondamentale importanza nel lavoro di riabilitazione post-trauma, post-interventi chirurgici, per il recupero completo delle funzioni e per prevenire le recidive o ricadute.

Il lavoro in sala riabilitativa si concentra sul rinforzo muscolare, sulla propriocezione e l’equilibrio statico-dinamico, sulla postura, sulla gestione del dolore.

In sala riabilitativa, il fisioterapista può associare le tecniche manuali a quelle strumentali ed utilizzare apparecchi elettromedicali e strumenti per rendere i percorsi di riabilitazione più efficaci e più interattivi per il paziente.

 

4. ALTRI APPROCCI PER IL DOLORE CRONICO

Nel dolore cronico il sistema nervoso presenta alterazioni (di conduzione dello stimolo e/o di transfer del segnale periferico) che si rispecchiano nella persistenza dell’effetto dolore oltre la durata della causa che lo ha provocato; il dolore perde la sua utilità come segnale d’allarme e diventa una malattia a sé stante.

Una gestione ottimale del dolore inizia con una valutazione accurata e completa e coinvolge il paziente, i suoi familiari ed eventuali caregivers, gli altri professionisti sanitari  (medico curante, dietologo nutrizionista, altri specialisti).

Nella terapia del dolore vengono inclusi tutti gli interventi farmacologici, di recupero e riabilitazione neurologica e motoria, chirurgici, cognitivo-comportamentali mirati a ridimensionare il dolore (ridurlo o bloccarlo).

La terapia farmacologica prevede il ricorso a farmaci antidolorifici antinfiammatori (FANs – antinfiammatori non steroidei); cortisonici; analgesici; antidepressivi; oppioidi/cannabinoidi; antispastici anticonvulsivanti; miorilassanti ed altre categorie.

La terapia farmacologica del dolore cronico viene scelta in sede medica clinica dopo accurata valutazione del quadro clinico del paziente e messa in atto dagli specialisti (medico curante, chirurgo specialista del reparto ecc); è sottoposta a legislazione, norme e linee-guida specifiche; è altresì oggetto di modifiche e ridimensionamenti dettati dagli esiti dei follow-up successivi all’intervento iniziale.

Oltre la terapia con i farmaci, nel piano integrato di gestione del dolore cronico fanno parte la terapia fisica e il trattamento cognitivo-comportamentale; risultano essere di reale aiuto interventi complementari come

  • agopuntura
  • tecniche di rilassamento comportamentali e cognitive, TCC : come la mindfulness – una pratica che permette alla persona di relazionarsi con il proprio dolore in maniera più costruttiva, propositiva, non critica
  • attività fisica idonea per ogni paziente in parte

Ulteriori interventi sullo stile di vita, sul regime dietetico e l’ alimentazione, sulla qualità del sonno e gestione dello stress, risultano efficaci e possono aiutare la persona nella gestione del dolore.

Ambulatorio Pelizzo, Centro Infermieristico e Prelievi a Udine, amplia il ventaglio di servizi alla salute della persona e pone a disposizione degli utenti il SERVIZIO DI FISIOTERAPIA tutti i giorni da lunedì a venerdì in orario pomeridiano dalle 16.00, su appuntamento in collaborazione con Dr. Daniele Gubiani Fisioterapista a Udine.

Sono altresì disponibili interventi della sfera infermieristica quali iniezioniprelievi venosi per analisi del sanguetelecardiologia, cateterismo e stomie nonché il servizio NUTRIZIONISTA con la consulenza professionale in ambito della DIETETICA.

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fonti essenziali

AIFI

WCPT – World Confederation of Physical Therapy 

MSD.manuals.com

fisioterapista e terapia di riabilitazione e recupero funzionale
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