La GLICEMIA rappresenta la quantità di glucosio presente nel sangue ovvero il valore del glucosio ematico (circolante).
Il nome di ‘’glicemia’’ deriva dal greco antico: γλυκύς ( glykýs) “dolce” e αἷμα ( haîma) “sangue”: sin dall’antichità se ne conoscevano le conseguenze infauste delle alterazioni glicemiche sul normale stato di salute delle persone.
Il GLUCOSIO è uno zucchero semplice – monosaccaride – con formula chimica C6H12O6 che per il corpo umano rappresenta una molecola vitale:
Il GLUCOSIO è lo zucchero più diffuso in natura, sia libero che sotto forme complesse come i polimeri; rappresenta il composto organico più utilizzato dagli esseri viventi, come fonte nutriente ed energetica.
Il GLUCOSIO ha una struttura chimica tale da permetterli di presentarsi in 2 forme (enantiomeri): la forma isomerica D-glucosio ovvero destrosio; la forma isomerica L-glucosio ovvero levulosio.
Nell’organismo il glucosio proviene dagli zuccheri (semplici e complessi) e carboidrati introdotti con l’alimentazione; la quantità totale di glucosio nel sangue di un adulto sano che pesa 70kg è di circa 4g.
Per mantenere costante questo valore, l’organismo umano mette in atto vari meccanismi di regolazione, di cui il più importante ha luogo nel pancreas, con la produzione di 2 ormoni: l’insulina (con ruolo di riduzione dei livelli circolanti di glucosio) e il glucagone (che ha invece ruolo di aumentare la glicemia).
Con l’avanzare dell’età e in presenza di altri fattori, la produzione di insulina può diminuire e/o l’effetto stesso dell’insulina può decrescere: si parla di aumentata resistenza all’insulina fattore determinante nella comparsa di diabete di tipo II.
La glicemia può essere espressa con 2 unità di misura: mg/dL (la più usata) oppure mmol/dL (1mmol/dL equivale a 18mg/dL glucosio).
Negli adulti in buono stato di salute, a digiuno, il valore della glicemia è compreso tra 60 e 100 mg/dL.
Dopo mangiato, questo valore può salire fino ai 130 -150 mg/dL, valori variabili in base anche a quanti carboidrati e zuccheri sono stati assunti durante il pasto.
La glicemia misurata a digiuno in un adulto non diabetico non cala mai al di sotto dei 55-60 mg/dL; allo stesso modo, anche dopo un pasto ricco, non supera mai 140 mg/dL.
La misurazione della glicemia tramite le analisi del sangue con prelievo capillare o venoso permette di individuare eventuali alterazioni nel metabolismo del glucosio e di intervenire tempestivamente per arginare gli effetti dannosi che l’accumulo di glucosio nel sangue può avere sull’intero organismo.
L’aumento dei valori della glicemia – iperglicemia – può avere più significati clinici di cui i più importanti sono le condizioni di prediabete e diabete.
Il diabete rappresenta una complessa condizione patologica in cui si ha un significativo aumento della glicemia dovuto ad alterazioni nel metabolismo del glucosio e/o nella funzione dell’insulina secreta dal pancreas.
I valori costantemente alti della glicemia si traducono per segni clinici e sintomi quali
Avere valori alti di glicemia non significa necessariamente essere in condizione di diabete, si parla invece di stati differenziati di disglicemia.
La diagnosi differenziata per la malattia diabetica si basa sui risultati delle misurazioni glicemiche sequenziate e protocollate, con esito positivo quando:
I criteri di diagnosi differenziata per gli altri stati di disglicemia (che comportano comunque un rischio maggiore di sviluppo della malattia diabetica) sono dettati dai valori specifici delle misurazioni della glicemia e dell’emoglobina glicata :
La glicemia bassa – l’ipoglicemia – è la condizione in cui il valore del glucosio nel sangue scende sotto la soglia di 70mg/dL.
L’ipoglicemia si definisce secondo criteri ben stabiliti – la cosiddetta triade di Whipple :
I segni clinici e sintomi caratteristici dell’ipoglicemia sono:
L’ipoglicemia rappresenta il più temuto effetto secondario delle terapie antidiabetiche: si può manifestare durante le cure con ipoglicemizzanti e i pazienti più a rischio sono quelli che devono somministrarsi l’insulina.
Le cause più comuni dell’ipoglicemia durante la terapia farmacologica sono:
In base alla presenza ed intensità delle manifestazioni cliniche, l’ipoglicemia ha 3 gradi di severità:
Nel controllo dello stato di iperglicemia-diabete (sia tipo I che II) l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: infatti l’impostazione del regime alimentare specifico è il primo degli interventi da attuare per monitorare l’andamento della malattia diabetica (così come per tutte le malattie metaboliche).
Il regime alimentare dev’essere equilibrato e variato ed ha come obiettivi:
Gli alimenti da prediligere nel regime alimentare di una persona diabetica sono
Il controllo periodico della glicemia permette alle persone di individuare precocemente la condizione di prediabete o diabete e di monitorare l’andamento della patologia diabetica nonché di tenere controllato il grado di adesione alla terapia farmacologica, potendo intervenire tempestivamente per apportare modifiche necessarie nel regime alimentare, nello stile di vita, nella somministrazione dei farmaci.
Per fare le analisi del sangue con prelievo venoso, l’Ambulatorio Pelizzo a Udine è aperto da lunedì a sabato in orari flessibili che si possono concordare nel momento della prenotazione; oltre la glicemia, si può eseguire qualsiasi tipo di esame ematochimico richiesto (elenco completo disponibile al banco informazioni).
Come parametro biochimico la glicemia è compresa in tutti i pacchetti di prevenzione e check up salute che il Centro Prelievi e Infermieristica Pelizzo a Udine pone a disposizione degli utenti: per tutte le informazioni non esitate a contattarci direttamente.
fonti essenziali
msd.manuals
researchgate.net
educazionenutrizionale.granapadano.it
Pelizzo centro infermieristico e prelievi sas di Pelizzo Luigi e Soci.
Via Cividale 292 – 33100,Udine
P.IVA 03123800306 – CF PLZLGU70L24C957E