GLICEMIA: COS’E’? VALORI NORMALI, ALTI E BASSI

INDICE

  1. COS’E’ LA GLICEMIA?
  2. I VALORI NORMALI DELLA GLICEMIA
  3. GLICEMIA ALTA: VALORI – LIMITE E SIGNIFICATO CLINICO
  4. GLICEMIA BASSA: VALORI – LIMITE E SIGNIFICATO CLINICO
  5. L’ALIMENTAZIONE: COSA MANGIARE SE LA GLICEMIA E’ ALTA O BASSA?

1. COS’E’ LA GLICEMIA? definizione e significato clinico

  1. La GLICEMIA rappresenta la quantità di glucosio presente nel sangue ovvero il valore del glucosio ematico (circolante).

    Il nome di ‘’glicemia’’ deriva dal greco antico: γλυκύς ( glykýs) “dolce” e αἷμα ( haîma) “sangue”: sin dall’antichità se ne conoscevano le conseguenze infauste delle alterazioni glicemiche sul normale stato di salute delle persone.

    Il GLUCOSIO è uno zucchero semplice – monosaccaride – con formula chimica C6H12O6 che per il corpo umano rappresenta una molecola vitale:

    • fonte primaria di energia (in modo diretto nel cervello e nei muscoli – rilascio rapido, dai depositi grassi in tutti gli altri distretti dell’organismo – rilascio lento),
    • nutriente principale
    • risorsa essenziale per la respirazione cellulare ed il metabolismo

    Il GLUCOSIO è lo zucchero più diffuso in natura, sia libero che sotto forme complesse come i polimeri; rappresenta il composto organico più utilizzato dagli esseri viventi, come fonte nutriente ed energetica.

    Il GLUCOSIO ha una struttura chimica tale da permetterli di presentarsi in 2 forme (enantiomeri): la forma isomerica D-glucosio ovvero destrosio; la forma isomerica L-glucosio ovvero levulosio.

    • Il composto glucidico più conosciuto ed utilizzato dall’uomo è lo zucchero: un disaccaride formato dall’unione di una molecola di glucosio ed una di fruttosio tramite un legame glicosidico. Lo zucchero – il comune zucchero da tavola – è infatti l’alimento più usato in assoluto al mondo e lo si produce sia in sintesi industriale che da fonti naturali vegetali (barbabietola, canna da zucchero).
    • i composti (polimeri) del glucosio con altri zuccheri sono denominati polisaccaridi: gli amidi, le cellulose, il glicogeno

    Nell’organismo il glucosio proviene dagli zuccheri (semplici e complessi) e carboidrati introdotti con l’alimentazione; la quantità totale di glucosio nel sangue di un adulto sano che pesa 70kg è di circa 4g.

    Per mantenere costante questo valore, l’organismo umano mette in atto vari meccanismi di regolazione, di cui il più importante ha luogo nel pancreas, con la produzione di 2 ormoni: l’insulina (con ruolo di riduzione dei livelli circolanti di glucosio) e il glucagone (che ha invece ruolo di aumentare la glicemia).

    Con l’avanzare dell’età e in presenza di altri fattori, la produzione di insulina può diminuire e/o l’effetto stesso dell’insulina può decrescere: si parla di aumentata resistenza all’insulina fattore determinante nella comparsa di diabete di tipo II.

2. VALORI NORMALI DELLA GLICEMIA

  1. La glicemia può essere espressa con 2 unità di misura: mg/dL (la più usata) oppure mmol/dL (1mmol/dL equivale a 18mg/dL glucosio).

    Negli adulti in buono stato di salute, a digiuno, il valore della glicemia è compreso tra 60 e 100 mg/dL.

    Dopo mangiato, questo valore può salire fino ai 130 -150 mg/dL, valori variabili in base anche a quanti carboidrati e zuccheri sono stati assunti durante il pasto.

    La glicemia misurata a digiuno in un adulto non diabetico non cala mai al di sotto dei 55-60 mg/dL;  allo stesso modo, anche dopo un pasto ricco, non supera mai 140 mg/dL.

3.VALORI ALTI DELLA GLICEMIA, PREDIABETE E DIABETE

La misurazione della glicemia tramite le analisi del sangue con prelievo capillare o venoso permette di individuare eventuali alterazioni nel metabolismo del glucosio e di intervenire tempestivamente per arginare gli effetti dannosi che l’accumulo di glucosio nel sangue può avere sull’intero organismo.

L’aumento dei valori della glicemia – iperglicemia – può avere più significati clinici di cui i più importanti sono le condizioni di prediabete e diabete.

Il diabete rappresenta una complessa condizione patologica in cui si ha un significativo aumento della glicemia dovuto ad alterazioni nel metabolismo del glucosio e/o nella funzione dell’insulina secreta dal pancreas.

I valori costantemente alti della glicemia si traducono per segni clinici e sintomi quali

  • polidipsia e poliuria (sensazione continua di sete, minzioni frequenti, urine diluite di peso e odore caratteristici)
  • calo ingiustificato di peso, stanchezza e spossatezza, fame intensa
  • secchezza della cute (macchie, secchezza e ruvidità) e delle mucose (in particolare bocca e gola)
  • comparsa e sviluppo di lesioni muco-cutanee che impiegano molto tempo a guarire
  • difficoltà della digestione (dolori addominali diffusi non collegabili al momento del pasto, meteorismo e flatulenza, sensazione di pienezza e gonfiore)
  • alterazioni dello stato dell’umore (stati di irascibilità, nervosismo, depressione alternati a momenti di euforia)
  • aumento degli episodi acuti di infezioni genito-urinarie
  • effetti neurologici (sonnolenza, confusione mentale, in casi gravi coma)

Avere valori alti di glicemia non significa necessariamente essere in condizione di diabete, si parla invece di stati differenziati di disglicemia.

La diagnosi differenziata per la malattia diabetica si basa sui risultati delle misurazioni glicemiche sequenziate e protocollate, con esito positivo quando:

  • -la glicemia misurata a digiuno (la mattina o dopo 8h di digiuno) risulta uguale o maggiore di 126mg/dL, in 2 diversi momenti;
  • -la glicemia misurata 2h dopo assunzione orale di glucosio (75g) risulta uguale o maggiore di 200mg/dL, in 2 diversi momenti;
  • -la glicemia misurata in qualsiasi momento del giorno è uguale o maggiore di 200mg/dL e glicemia a digiuno dà valori tra 100 e 125mg/dL;
  • -il valore dell’emoglobina glicata(HbA1c) è uguale o maggiore di 6.45% ovvero uguale o maggiore a 48mmol/mol (il dosaggio della HbA1c deve essere standardizzato IFCC)

 I criteri di diagnosi differenziata per gli altri stati di disglicemia (che comportano comunque un rischio maggiore di sviluppo della malattia diabetica) sono dettati dai valori specifici delle misurazioni della glicemia e dell’emoglobina glicata :

    • stato di ALTERATA GLICEMIA A DIGIUNO(Impaired Fasting Glucose, IFG): con valori di glicemia a digiuno 100-125 mg/dL
    • stato di RIDOTTA TOLLERANZA AL GLUCOSIO(Impaired Glucose Tolerance, IGT): con valori di glicemia misurata dopo 2 ore dal carico orale di glucosio 140-199 mg/dL oppure dosaggio standardizzato IFCC della HbA1c con valori 42-48mmol/mol ovvero 6-6,49%)

4. VALORI BASSI DELLA GLICEMIA – SEGNI E SINTOMI CLINICI

La glicemia bassa – l’ipoglicemia – è la condizione in cui il valore del glucosio nel sangue scende sotto la soglia di 70mg/dL.

L’ipoglicemia si definisce secondo criteri ben stabiliti – la cosiddetta triade di Whipple :

  • valore rilevato con l’analisi del sangue – minore di 70mg/dL,
  • presenza di sintomi caratteristici
  • scomparsa dei sintomi dopo somministrazione di sostanze iperglicemizzanti (zolletta di zucchero, bibite zuccherate e succhi di frutta, miele; farmaci se indicati dallo specialista).

I segni clinici e sintomi caratteristici dell’ipoglicemia sono:

  • adrenergici: tremori, sudorazioni, palpitazioni, tachicardia, cefalea, fame, pallore
  • neurologici: confusione mentale, stanchezza-spossatezza, capogiri, difficoltà dei movimenti e di coordinamento neuromotorio, vista offuscata
  • In condizioni di grave e protratta ipoglicemia si va incontro a svenimento e coma.

L’ipoglicemia rappresenta il più temuto effetto secondario delle terapie antidiabetiche: si può manifestare durante le cure con ipoglicemizzanti e i pazienti più a rischio sono quelli che devono somministrarsi l’insulina.

Le cause più comuni dell’ipoglicemia durante la terapia farmacologica sono:

  • l’apporto minore di acqua e cibo rispetto al solito (saltare i pasti o mangiare di meno )
  • fare attività fisica intensa senza un adeguato apporto di acqua e nutrienti
  • assumere bevande alcoliche a digiuno
  • la mancata od incompleta adesione alla terapia: saltare/sbagliare le dosi di farmaci e/o modi e tempi di somministrazione

In base alla presenza ed intensità delle manifestazioni cliniche, l’ipoglicemia ha 3 gradi di severità:

  • grado lieve – presenza di segni clinici e sintomi adrenergici quali tremori, palpitazioni, sudore gestibili in autonomia
  • grado moderato – aumento dei segni adrenergici e comparsa di sintomi neurologici quali confusione mentale, debolezza; gestibili in autonomia
  • grado severo/grave – mancato controllo neurologico, stato alterato di coscienza fino alla sua perdita totale; è necessario l’intervento medico immediato

5. ALIMENTAZIONE

Nel controllo dello stato di iperglicemia-diabete (sia tipo I che II) l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale: infatti l’impostazione del regime alimentare specifico è il primo degli interventi da attuare per monitorare l’andamento della malattia diabetica (così come per tutte le malattie metaboliche).

Il regime alimentare dev’essere equilibrato e variato ed ha come obiettivi:

  • raggiungere e mantenere un normale peso corporeo ;
  • prevenire episodi di iper- ed ipoglicemia;
  • controllare i valori della pressione arteriosa 
  • ridurre il rischio di comparsa di patologie derivanti: la aterosclerosi e le complicanze vascolari (retinopatia, nefropatie-insufficienza renale)

Gli alimenti da prediligere nel regime alimentare di una persona diabetica sono

  • -latte, yogurt – parzialmente scremati
  • -formaggi freschi o stagionati (come porzioni di pasto e non come merenda)
  • -carne magra bianca o rossa e pesce
  • -verdure (da preferire quelle a foglia verde come lattuga, spinaci, cavoli, cime di rapa) cruda e cotta
  • -frutta (mela, pera, kiwi, pompelmo, arancia)
  • -legumi (ceci, lenticchie, piselli, fagioli) – come piatti unici e non contorni
  • -cereali integrali (orzo, farro, riso, mais, couscous, segale)

Il controllo periodico della glicemia permette alle persone di individuare precocemente la condizione di prediabete o diabete e di monitorare l’andamento della patologia diabetica nonché di tenere controllato il grado di adesione alla terapia farmacologica, potendo intervenire tempestivamente per apportare modifiche necessarie nel regime alimentare, nello stile di vita, nella somministrazione dei farmaci.

Per fare le analisi del sangue con prelievo venoso, l’Ambulatorio Pelizzo a Udine è aperto da lunedì a sabato in orari flessibili che si possono concordare nel momento della prenotazione; oltre la glicemia, si può eseguire qualsiasi tipo di esame ematochimico richiesto (elenco completo disponibile al banco informazioni).

Come parametro biochimico la glicemia è compresa in tutti i pacchetti di prevenzione e check up salute che il Centro Prelievi e Infermieristica Pelizzo a Udine pone a disposizione degli utenti: per tutte le informazioni non esitate a contattarci direttamente.

fonti essenziali

msd.manuals

researchgate.net

educazionenutrizionale.granapadano.it