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LA CISTITE (INFEZIONE URINARIA)

INDICE

  1. LA CISTITE ACUTA NON COMPLICATA: LE INFEZIONI DELLE BASSE VIE URINARIE – IVU
  2. LE CAUSE DELLA CISTITE ACUTA
  3. I SEGNI CLINICI E SINTOMI DELLA CISTITE (IVU) ACUTA NON COMPLICATA
  4. LA DIAGNOSI: L’ESAME DELLE URINE CON URINOCOLTURA ED ANTIBIOGRAMMA
  5. CURA E PREVENZIONE DELLE RECIDIVE PER LE CISTITI

1. LA CISTITE ACUTA NON COMPLICATA: L'INFEZIONE DELLE BASSE VIE URINARIE, IVU

Le infezioni urinarie, IVU: quali sono e come si manifestano?

Il termine ‘’infezioni urinarie’’ include in modo generico tutti i disturbi dell’apparato genito-urinario: dalla semplice infiammazione delle basse vie urinarie alle infezioni batteriche complicate dei reni.

Nello specifico, per ‘’infezioni delle vie urinarie’’ si intende un gruppo di patologie infettive del tratto urinario, le cosiddette IVU: condizioni di infezione con microrganismi patogeni, la cui presenza nelle urine è stata accertata con indagini specialistiche di laboratorio d’analisi.

Le IVU sono suddivise in base a 2 fattori principali:

  • la zona (il tratto) d’interesse :
    • infezioni del tratto urinario superiore (interessano i reni e l’uretere alto: le pielonefriti)
    • infezioni del tratto urinario inferiore (interessano la zona bassa dell’apparato genito-urinario: la vescica (cistiti), l’uretra (uretriti), la prostata (prostatiti))
  • il tipo di agente microbico/via infettiva
    • batteri: più dell’80% delle infezioni urinarie sono batteriche, dovute a patogeni che generalmente si trovano nell’intestino; quasi sempre provocate da Escherichia coli
    • funghi (la più comune è la Candida sp.: soprattutto nei casi di immuno-compromissione e in presenza di catetere)
    • virus (adenovirus, provocano cistiti emorragiche) e parassiti (Filaria, Trichomonas, Leishmania, Plasmodium (malaria)): patologie molto rare presenti soprattutto in caso di immuno-compromissione

 

Le infezioni delle basse vie urinarie:

conosciute con il nome generico di ‘’cistite’’, sono molto comuni sia nelle donne che negli uomini e si possono manifestare a tutte le età, con frequenza estremamente più alta nelle donne in età fertile (20-50anni) e con rischio molto alto di ricadute o recidive dovuto soprattutto alle cure superficiali, non completate e/o non idonee.

2. LE CAUSE DELLA CISTITE ACUTA NON COMPLICATA

Normalmente, le alte vie urinarie sono sterili e resistenti alla colonizzazione batterica nonostante la possibile contaminazione con batteri provenienti dal tratto intestinale; le vie urinarie basse sono scarsamente popolate da batteri saprofiti innocui.

L’apparato genito-urinario è provvisto di un meccanismo di difesa complesso che consiste in

  • un costante lavaggio con le minzioni impedendo l’attecchimento e la colonizzazione delle mucose da parte dei batteri transienti
  • particolari caratteristiche: pH acido delle urine, presenza in quantità equilibrata di batteri non patogeni (lattobacilli, gram-positivi ecc.) nella zona vaginale e periuretrale che impediscono la crescita dei ceppi patogeni 
  • barriera immunologica: presenza nella parete vescicale di immunoglobuline specifiche che impediscono la proliferazione batterica
  • barriera biochimica: presenza nella parete vescicale di glicosamminoglicani che impediscono l’attecchimento dei batteri alla mucosa; sintesi e rilascio nelle urine di particolari proteine (la proteina di Tamm-Horsfall) con ruolo di difesa diretta ed eliminazione dei batteri invadenti

 

Il meccanismo di difesa delle vie urinarie può risultare inefficace in condizioni particolari:

a) — diuresi ridotta, flusso ridotto delle urine, incompleto svuotamento della vescica;

b) — tasso molto alto di contaminazione con batteri del tratto intestinale

  • il più importante è Escherichia coli, un batterio che colonizza normalmente l’intestino e che può diventare patogeno in determinate circostanze (enteriti, enterocoliti e gastroenteriti, diarrea del viaggiatore, trattamenti farmacologici importanti, le riacutizzazioni nelle sindromi da intestino irritabile ecc.); per migrazione dal sito intestinale a quello genito-urinario, E.coli è il batterio più diffuso e determina più dell’80% delle IVU non complicate, sia nelle donne che negli uomini, a tutte le età;
  • altri batteri spesso coinvolti nelle cistiti sono lo Stafilococcus epidermidis e lo Streptococcus faecius

 

c) — ostruzioni delle vie urinarie, presenza di calcoli, ostacoli anatomici al deflusso delle urine; presenza di cateteri

d) — infiammazione del plesso emorroidario

e) — condizioni neurologiche particolari: mancato coordinamento motorio nello svuotamento della vescica

f) — aumentate dimensioni della vescica e della prostata (iperplasia), condizione che favorisce il ristagno delle urine

Nella fascia d’età dai 20 ai 60 anni, l’incidenza delle cistiti batteriche è estremamente più alta nelle donne rispetto agli uomini, per le particolarità anatomiche e ormonali:

  • -uretra più corta, stretta vicinanza tra le vie di espulsione delle urine e delle feci,
  • -con l’avanzare dell’età (dopo i 40anni): il fisiologico prolasso vescicale con ristagno prolungato di urine nella vescica
  • -in menopausa: ridotta produzione di estrogeni che determina modifiche del pH urinario e dell’elasticità della mucosa
  • -in gravidanza: aumentata produzione di progesterone che determina un rilassamento della muscolatura liscia inclusa quella delle vie urinarie favorendo la migrazione dei batteri

3. I SEGNI CLINICI E SINTOMI DELLA CISTITE (IVU) ACUTA NON COMPLICATA

Di solito, la cistite acuta insorge con sintomi e segni clinici quali:

disuria: impossibilità o difficoltà a urinare, nonostante il bisogno; con sensazione di dolore e/o bruciore persistenti

stranguria: emissione di urine ‘’ a goccia’’, in flusso intermittente;

pollachiuria: frequente o continua necessità di urinare, ma con emissione di urine in quantità nettamente inferiori rispetto al normale;

dolore pelvico (della zona sovrapubica) con sensazione di incompleto svuotamento della vescica;

stato febbrile talvolta con brivido;

dolori al basso ventre o al fianco;

— talvolta tracce di sangue nelle urine.

La presenza massiccia di sangue nelle urine (ematuria) è invece un segnale d’allarme (red flag) da riportare subito all’attenzione del medico (soprattutto se non accompagnata da dolore o bruciore), in quanto può essere indice di patologie più severe dell’apparato urinario e reni, di infezioni sistemiche, di reazioni avverse dei farmaci in prescrizione (anticoagulanti), di malattie tumorali ed a.

Le cistiti ricorrenti: recidive o ricadute della cistite

Statisticamente parlando, si stima che tutte le donne in età fertile hanno avuto almeno un episodio di cistite acuta non complicata durante la loro vita; e almeno il 30% delle donne va incontro al fenomeno di cistite ricorrente – la reinfezione delle basse vie urinarie, talvolta con segni e sintomi più severi rispetto alle volte precedenti.

Si parla di recidiva – o ricaduta – della cistite quando l’infezione delle vie urinarie si ripresenta almeno 3 volte nell’arco di 1 anno: vi sono sempre le donne più predisposte rispetto agli uomini e il rischio aumenta con

  • l’avanzare dell’età,
  • il numero di gravidanze e parti,
  • l’insorgenza di malattie come il diabete, patologie neurologiche (che interessano il tono neuro-muscolare), condizioni di immunosoppressione (terapie cortisoniche, antitumorali ecc)

Tra le cause più importanti e fattori predisponenti che favoriscono le ricadute delle cistiti si contano:

  • scorrette abitudini alimentari (regime alimentare ricco di zuccheri raffinati e proteine, basso livello di idratazione, disequilibrata sequenza dei pasti, diete severe o molto restrittive)
  • scorrette abitudini comportamentali (uso di biancheria intima sintetica, scorretta igiene intima e uso di detergenti intimi troppo aggressivi, uso dei contracettivi ecc)
  • uso improprio o terapia incompleta con antibiotici la quale non risolve l’infezione, non eradicando i batteri e soprattutto favorendo la comparsa di antibiotico-resistenza
  • pH e microflora (microbiota) vaginale e/o intestinale alterati: numerosi studi scientifici hanno messo in evidenza la stretta relazione tra le alterazioni del microbiota del tratto intestinale e quello vulvo-vaginale e le cistiti recidivanti nelle donne
  • condizioni fisiopatologiche del tratto gastro-intestinale, incluse le intolleranze alimentari (intolleranza al lattosio, celiachia, sindrome dell’intolleranza al glutine non celiaca ecc)

4. LA DIAGNOSI: L’ESAME DELLE URINE CON URINOCOLTURA ED ANTIBIOGRAMMA

L’urinocoltura

è un esame microbiologico non invasivo che si effettua sul campione delle urine ed è volto ad identificare e quantificare i germi patogeni (di solito batteri) che causano l’infezione.

L’esame viene svolto in laboratorio di analisi cliniche: il campione di urine viene posto su terreni di coltura di solito solidi (piastre) per una durata di 24-48 ore; successivamente si osservano il tipo e il numero di batteri sviluppati in colonie sulla superficie della piastra in analisi.

I risultati dell’esame sono pronti nell’arco di 2 giorni se negativo (nessuno sviluppo di germi patogeni in campione analizzato); e nell’arco di 5 giorni lavorativi se positivo (o il tempo necessario per la conta delle colonie batteriche ed eventualmente per valutare la sensibilità dei germi agli antibiotici testati).

Come già riportato, le specie batteriche che più frequentemente causano infezioni delle basse vie urinarie (IVU, cistiti) sono Escherichia coli, Klebsiella e Proteus; si stima che più dell’80% delle cistiti non complicate sia nelle donne che negli uomini a tutte le età sono causate da E.coli.

L’esame dell’urinocoltura si ritiene positivo quando il numero di germi sviluppati in terreno di coltura è maggiore di 100.000/mm; si procede all’identificazione esatta del ceppo batterico presente e se il medico lo ha richiesto si esegue l’antibiogramma: un test analitico in vitro che confronta l’effetto antibatterico di diversi farmaci antibiotici messi a confronto sul campione da analizzare.

L’antibiogramma (spesso indicata come ABG)

determina il grado di sensibilità dei germi all’azione degli antibiotici testati: la sensibilità può essere alta e molto alta (S, S+, S++ ecc), intermedia (I…) o bassa e molto bassa/inesistente (i germi sono resistenti: R).

Il risultato dell’antibiogramma è una lista completa che riporta gli effetti di tutte le molecole con azione antibiotica in analisi, corredata dai loro indici MIC (concentrazione minima inibitoria) e MBC (concentrazione minima battericida); nonché delle associazioni tra le molecole, in ordine di permettere al medico di fare una scelta più accurata possibile per curare l’infezione acuta e soprattutto per evitare lo sviluppo di antibiotico-resistenza.

L’antibiogramma rappresenta quindi uno strumento fondamentale nella scelta della terapia farmacologica da attuare, sia per trattare l’infezione acuta che soprattutto per prevenire future recidive, le quali si possono presentare più aggressive e/o con interessamento progressivo delle alte vie urinarie fino all’unità morfologica-funzionale dei reni (il nefrone); con nota particolare riguardo l’antibiotico-resistenza, la quale negli ultimi tempi è diventata molto diffusa e mette in serio pericolo la salute a livello globale.

L’urinocoltura è un esame indicato molto spesso ed ha una rilevanza particolare in tutti i casi di recidive/ricadute, soprattutto quando sono presenti indici di rischio maggiore (bambini, anziani, compresenza di patologie renali, metaboliche-diabete, cardiache ecc).

L’antibiogramma risulta uno strumento essenziale che permette al medico di prescrivere la terapia antibiotica in modo altamente specifico, in relazione a

  • modo e tempi di somministrazione,
  • altra terapia farmacologica già in atto (per interazioni ed effetti avversi/collaterali dei farmaci)
  • ipersensibilità individuale
  • altri fattori di rischio individuali (età e genere, peso corporeo e condizioni fisiche, patologie pregresse, abitudini di vita e regime alimentare)

In gravidanza, se dall’urinocoltura dovesse risultare la presenza dello streptococco del gruppo B, al momento del parto il medico curante indicherà di effettuare la terapia antibiotica profilattica (anche in assenza di sintomi) per prevenire l’eventuale infezione da streptococco nel nascituro.

Infine ma non per ultimo, la scelta della cura antibiotica specifico-specifica in base all’antibiogramma aiuta a prevenire la distruzione del microbiota – la flora microbica commensale – a livello gastro-intestinale e della zona genito-urinaria, la quale ha un ruolo sine qua non nella competizione con i patogeni opportunisti come Candida, Clostridium, Pseudomonas e quindi nella prevenzione delle sovra-infezioni od infezioni secondarie (candidosi vaginali, disbiosi intestinale, diarrea ecc).

5. CURA E PREVENZIONE DELLE RECIDIVE PER LE CISTITI

Per curare l’episodio acuto di cistite batterica ed evitarne la ricomparsa è fondamentale seguire l’antibiotico-terapia nei tempi e modi indicati dal medico, con antibiotici scelti in seguito agli esami completi delle urine con eventuale antibiogramma.

Oltre agli antibiotici il medico può prescrivere farmaci antidolorifici-antispastici con azione di rilassamento della muscolatura liscia; antinfiammatori FANs; antidolorifici tradizionali (paracetamolo).

Nella cura e prevenzione delle cistiti ricorrenti, oltre la terapia farmacologica tradizionale si possono associare terapie complementari con efficacia dimostrata da numerosi studi scientifici:

  • –integratori alimentari a base di estratti erbali con azione benefica sull’apparato genito-urinario nel suo complesso: estratti di mirtillo rosso, uva ursina, equiseto, betulla, ciliegio, olmaria, ortica, pilosella ecc
  • –farmaci e integratori alimentari con probiotici scelti per l’azione ‘’spazzino’’ e ricolonizzante-riformante del microbiota fisiologico; in formulazioni complete, che dovranno apportare anche il supporto vitale per i ceppi riformanti (fibre FOS, MOS, HMO, vitamine, minerali)
  • –integratori a base di principi attivi con azione antiinfiammatoria diretta sulle mucose, antimicrobica, immunostimolante ed antiossidante: lattoferrina, glutatione, betacariofilleni, acetilcisteina (che scioglie il biofilm dei microbi patogeni), D-mannosio

 

Oltre all’esame delle urine, il medico può indicare di eseguire analisi del sangue per la funzione renale, soprattutto in condizioni particolari di rischio (diabete, compromissione cardiovascolare, gravidanze a rischio – preeclampsia / eclampsia ecc) e nei casi di recidive nell’ambito del monitoraggio della funzione renale.

 In Ambulatorio Pelizzo a Udine si possono eseguire tutte le analisi del sangue ed esami delle urine od altri campioni biologici, indicati dallo specialista prescrivente; sono altresì disponibili pacchetti standard e specifici per la prevenzione e controllo della salute, come i CHECK UP: formulati per indagare in modo approfondito e mirato per ogni fabbisogno individuale dei pazienti.

su prenotazione tutti i giorni della settimana, da lunedì a sabato dalle 07.30 alle 10.30, con prelievo venoso e raccolta del campione delle urine.

Le analisi del sangue e l’esame delle urine vengono svolti nei Laboratori Bianalisi, leader nazionale nell’ambito delle analisi biochimiche-cliniche.

Per informazioni dettagliate sulla raccolta del campione di urine: leggi l’articolo al link ESAME URINE

 

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fonti essenziali

Epicentro ISS

researchgate.net