DIETA LOW FODMAP

INDICE

  1. COS’E’ LA DIETA LOW FODMAP?
  2. QUALI SONO I FODMAPs?
  3. LA SINDROME DEL COLON IRRITABILE, IBS: INQUADRAMENTO CLINICO
  4. LA SINDROME DEL COLON IRRITABILE: CIBI Si E CIBI NO

La DIETA LOW FODMAP è un particolare regime alimentare consigliato alle persone che soffrono di una  condizione infiammatoria cronica dell’intestino caratterizzata da dolore addominale, meteorismo, gonfiore e/o irregolarità intestinale.

La dieta LOW FODMAP è scientificamente riconosciuta come la soluzione di maggior successo nella cura dello stato infiammatorio nella SINDROME DELL’INTESTINO IRRITABILE (Sindrome del colon irritabile – Irritable Bowel Syndrome, IBS).

FODMAP ( l’acronimo per oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli) è il nome dato alla classe di carboidrati a catena corta (zuccheri semplici e polioli) i quali nell’intestino sono poco assorbibili e soggetti a fermentazione batterica; con conseguenze come

  • gonfiore addominale
  • meteorismo
  • flatulenza
  • diarrea (episodica o perenne)
  • dolore e crampo addominale

Nella maggior parte dei casi la dieta Low FODMAP prevede tre fasi:

Primo step: con durata da 3 a6 settimane, prevede una drastica riduzione dei cibi FODMAP; in questa fase è fondamentale l’adesione più completa possibile alla dieta per la diminuzione dei sintomi

Secondo step : ha durata variabile e prevede la progressiva reintroduzione degli alimenti FODMAP  gradualmente – da una a tre volte a settimana, monitorando l’eventuale ricomparsa sei sintomi.

Terzo step: partendo dai risultati del secondo step,  si elabora un regime dietetico-nutrizionale che il paziente può gestire in modo autonomo.

Questo approccio si integra alla perfezione ed è il punto di partenza per la cura dell’infiammazione cronica del tratto gastro-intestinale, avendo un’ottima efficacia in più del  70% dei casi e negli altri contribuendo comunque ad alleviare i sintomi.

2. QUALI SONO I FODMAPs?

In sostanza, gli alimenti “FODMAP” sono cibi contenenti sostanze che fermentano: “Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols” – oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli.

Il termine FODMAP è stato coniato da un gruppo di ricercatori australiani della Monash University di Melbourne, che valutarono come i cibi ricchi di queste sostanze potessero peggiorare i sintomi di alcuni disturbi digestivi come la sindrome del colon irritabile (IBS) e le patologie infiammatorie intestinali (IBD).

In dettaglio, I FODMAP sono carboidrati a catena corta che sono scarsamente assorbiti nell’intestino; permanendo a lungo nel lume intestinale richiamano acqua (hanno proprietà osmotiche) e inducono iper-fermentazione batterica (nell’intento di essere digeriti).

La categoria dei FODMAPs comprende : 

— gli oligosaccaridi a catena corta del fruttosio, i FOS (fruttani, fruttosani)

— gli oligosaccaridi a catena corta del galattosio, i GOS (galattani)

— altri monosaccaridi 

— disaccaridi come il lattosio: formato da glucosio e galattosio, è lo zucchero tipico del latte 

— polioli (alditoli) – sorbitolo, mannitolo, xilitolo, maltitolo 

La scarsa digeribilità intestinale dei FODMAPs è dovuta a:

— un meccanismo di trasporto troppo lento nel lume intestinale

— la ridotta od inefficace attività enzimatica (come nel caso dell’intolleranza al lattosio)

— la rapida fermentazione da parte del microbiota intestinale, con digestione parziale e permanenza nel colon dove liberano gas e richiamano acqua per effetto osmotico

La fermentazione dei FODMAP non è la vera causa scatenante dell’infiammazione intestinale: i processi di trasformazione di questi carboidrati nel lume intestinale sono uguali in tutte le persone. Ciò che cambia è l’effetto: le persone affette da IBS,
per il loro stato di ipersensibilità viscerale,
lamentano pancia gonfia, dolore addominale e avvertono disturbi dell’alvo.

3. LA SINDROME DELL'INTESTINO IRRITABILE, IBS: INQUADRAMENTO CLINICO

La definizione più completa della Sindrome dell’intestino irritabile Irritable Bowel Syndrome, IBS – è redata dall’OMS in base ai criteri diagnostici raggruppati nelle linee-guida aggiornate Roma IV , che la descrive come

”Dolore o disagio (sensazione sgradevole non descrivibile come dolore) addominale ricorrente per almeno 3 giorni al mese negli ultimi 3 mesi, che migliora sostanzialmente dopo l’evacuazione e che può essere associato ad un cambiamento della frequenza di emissione fecale e/o a modifiche sostanziali nella forma, aspetto e consistenza delle feci(…)”

I Criteri Roma IV, pubblicati nel 2016, rappresentano le linee-guida standard internazionali utilizzate dagli specialisti per diagnosticare la Sindrome dell’Intestino Irritabile e formulare percorsi di cura dietetico-nutrizionali più efficaci e duraturi per migliorare la qualità di vita dei pazienti.

In base alla sintomatologia, si differenziano 4 tipi di IBS (anche se non sono rari i casi in cui si passa da un quadro clinico ad un altro in un arco temporale e per cause non classificabili):

— Sindrome dell’intestino irritabile con prevalenza di stipsi 

— Sindrome dell’intestino irritabile con prevalenza di diarrea 

— Sindrome dell’intestino irritabile con alvo alterno

— Sindrome dell’intestino irritabile non classificata (assenza sia di diarrea che di stipsi)

 Fattori scatenanti

Per definizione la IBS è una malattia a decorrenza cronica, con andamento variabile nel tempo e con scarse prospettive di guarigione definitiva; caratterizzata da riacutizzazioni che possono comparire a distanza di mesi od anni, spesso con sintomi nuovi o diversi rispetto agli episodi  precedenti.

La ricerca scientifica ha evidenziato alcuni fattori responsabili degli episodi di riacutizzazione, di cui:

  • lo stress psico-fisico, l’ansia, la depressione
  • l’alimentazione scorretta, le diete privative o troppo incentrate su certi cibi e le cattive abitudini di vita
  • la presenza di alcune patologie a carico dell’apparato gastro-intestinale (gastrite cronica, episodi infettivi intestinali, celiachia, intolleranza al lattosio ed allergie alimentari, poliposi, rettocolite ulcerosa ecc)
  • le alterazioni ormonali

Tra questi, il regime alimentare gioca sicuramente un ruolo fondamentale nella comparsa degli episodi acuti, per effetto irritante sulla mucosa intestinale: 

  • spezie, cioccolato, caffè, tè, latte;
  • bevande alcoliche;
  • legumi come fagioli, piselli, ceci, lenticchie;
  • verdure come cavolo, cavolfiore, verza, broccoli, cipolla, cetriolo;
  • frutta con semi come fragole, kiwi ma anche pera, prugna, pesca;
  • bevande zuccherate/gassose/fermentate come coca-cola, sprite, birra

I dati raccolti sulla iper-reattività intestinale provocata dagli alimenti sono difficilmente quantificabili: si può generalizzare fino ad un certo punto, oltre il quale la reattività verso gli alimenti diventa strettamente individuale e correlata allo stile di vita personale.

4. LA SINDROME DEL COLON IRRITABILE: CIBI Sì E CIBI NO

Il percorso dietetico nutrizionale per le persone affette da IBS dovrebbe partire dall’impostazione di un regime alimentare a basso contenuto di FODMAP.

La dieta LOW FODMAP non va considerata una dieta di esclusione ma di sostituzione graduale e transitoria dei cibi ad alto contenuto in FODMAP con quelli a basso contenuto; i risultati dovranno essere monitorati attentamente ed il percorso va personalizzato dallo specialista per ogni quadro clinico presentato.

Le fonti alimentari più ricche in FODMAP sono:

• Fruttosio
Frutta: mele, pere, pesche, mango, anguria
Miele
Dolcificanti: fruttosio, sciroppo di mais
Concentrati, conserve e succhi di frutta, frutta secca

• Lattosio
Latte: mucca, capra, pecora
Formaggi morbidi e freschi; ricotta

Gelati

• Oligosaccaridi (fruttani-galattani)
Verdure: carciofi, asparagi, barbabietole, cavolini di Bruxelles, broccoli, cavoli, finocchio,
aglio, gombo, cipolle, piselli, scalogno.
Cereali: frumento e segale se consumati in grandi quantità (pane, pasta, cous cous,
crackers, biscotti).
Legumi: ceci, lenticchie, fagioli, fave
Frutta: anguria, pesche bianche, cachi

• Polioli
Frutta: mele, albicocche, ciliegie, pere, pesche, susine, prugna, anguria
Verdura: avocado, cavolfiori, funghi, piselli
Dolcificanti: sorbitolo, mannitolo, xilitolo ecc

Le fonti alimentari ritenute a basso contenuto di FODMAP sono:

Frutta: banana matura, mirtillo, pompelmo, uva, melone, kiwi, limone, mandarino, arancia,
lampone, fragola
Sostitutivi del miele: sciroppo d’acero

Latte: latte senza lattosio, di soia, di riso, di mandorla, di avena
Formaggi: formaggi duri e stagionati
Sostituti del gelato: sorbetti
Burro
Verdure: germogli di bambù, sedano, peperoni, melanzane, fagiolini, lattuga, erba cipollina,
zucca, cipolla verde, pomodoro
Cereali: prodotti senza glutine e farro
Dolcificanti: zucchero (saccarosio), glucosio ecc

L’applicazione della dieta LOW FODMAP si estende dalla cura dell’IBS a tutte le condizioni infiammatorie intestinali con sintomi gravati e sostenuti da una eccessiva fermentazione intestinale: come la malattia di Crohn dell’intestino tenue, la iperproliferazione batterica del tenue (SIBO), la distensione addominale funzionale.

Uno stile di vita sano ed equilibrato parte dal regime dietetico-alimentare: la dieta bilanciata e variegata  e le scelte alimentari consapevoli consentono di migliorare la qualità della vita e di armonizzare tutti gli aspetti del benessere psico-fisico.

In quest’ottica, il Nutrizionista in Ambulatorio Pelizzo a Udine propone i percorsi generali per la salute e benessere della persona, con piani personalizzati in prevenzione salute, benessere gastro-intestinale, aging e longevità, sport.

Nell’ambito della consulenza dietetica-nutrizionale, il Nutrizionista potrà:

  • eseguire l’anamnesi alimentare e ponderale del paziente, eventualmente utilizzando anche un atlante degli alimenti e un diario alimentare specificamente strutturato;
  • rilevare i parametri antropometrici: peso, altezza, BMI – indice di massa corporea, circonferenze
  • interpretare i risultati delle analisi del sangue ed esame delle urine per la valutazione dello stato di salute e del fabbisogno nutrizionale (funzione renale, epatica, tiroidea, dosaggi di vitamine ed elettroliti, glicemia, colesterolemia, trigliceridemia ecc) – collegandoli agli esiti forniti dal medico specialista 

Il percorso dietetico-nutrizionale parte dall’attuazione del piano personalizzato e continua con le sedute di controllo dei risultati con eventuali modifiche ed aggiornamenti: il monitoraggio in sequenza sarà sincronizzato ed ottimizzato in base alle esigenze individuali.

Il servizio di consulenza nutrizionale con il biologo nutrizionista è disponibile in Ambulatorio Pelizzo a Udine su appuntamento, in giornate ed orari altamente flessibili e da concordare al momento della prenotazione (al telefono, in segreteria e/o via e-mail).

L’Ambulatorio Pelizzo a Udine si avvale della collaborazione con il Dr. Matteo Rossi biologo nutrizionista ed esperto nella cura dietetico-nutrizionale nello sport, nel benessere gastro-intestinale, nella prevenzione e cura delle sindromi metaboliche.

Per saperne di più e per prenotare la consulenza nutrizionale individuale in Ambulatorio Pelizzo a Udine, non esitate a contattarci direttamente.

fonti essenziali

Dott. Matteo Rossi

researchgate.net

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