Il bendaggio è una procedura destinata a ricoprire parti del corpo con prodotti adatti e specifici quali garze, bende o fasce, allo scopo di
Nell’accezione comune il bendaggio è chiamato anche fasciatura: anche se lo scopo finale è lo stesso per ambedue procedure, il bendaggio si differenzia dalla fasciatura per il tipo di materiale utilizzato, per zona da trattare e per il numero di strati applicati (grado di compressione).
Il bendaggio e la fasciatura devono essere funzionali, non dannosi e per quanto possibile rispettare il senso estetico.
Bendaggi e fasciature vengono eseguiti utilizzando tecniche specifiche per lo scopo definito e per la parte del corpo interessata; i materiali che si usano sono garze, bende o fasce di fibre naturali (cotone o mussola) o sintetiche, semplici o complessi (rigidi o elastici, asciutti o impregnati ecc).
Sia per bendaggi che per fasciature esistono varie tecniche di esecuzione, in funzione dello scopo di applicazione e della zona da trattare; le tecniche più utilizzate in pratica clinica sono
In pratica clinica si utilizzano diversi tipi di bendaggi, ognuno dei quali presenta caratteristiche specifiche dettate dal materiale usato, dalla tecnica impiegata, dal tempo di cura, dalla zona da trattare, dallo scopo terapeutico.
In funzione dello scopo, i principali tipi di bendaggio sono:
— bendaggi di copertura: impiegati per fissare le medicazioni delle ferite chirurgiche e traumatiche
— bendaggi contenitivi/funzionali: impiegati per stabilizzare meccanicamente le articolazioni, con scopo curativo ed antalgico
— bendaggi compressivi: impiegati per ridurre il gonfiore (edema) agli arti, per diminuire il ristagno di sangue nelle vene (varici), per curare le ulcere da stasi
In base al materiale utilizzato ed alla zona da trattare, i bendaggi possono essere:
In linea generale, per i bendaggi e fasciature si utilizzano bende garze e fasce di varie dimensioni, trama e spessore; il tipo di materiale è scelto in base alla tecnica utilizzata e scopo terapeutico.
Le bende e fasce possono essere:
I materiali utilizzati per l’esecuzione dei bendaggi possono essere:
A sua volta, il tessuto di una benda elastica può essere
Le bende e fasce utilizzate a scopo curativo si classificano in base alle loro caratteristiche:
La caratteristica principale delle bende è rappresentata dalla loro estensibilità o allungamento rispetto alle dimensioni iniziali; possono essere
— Bende anelastiche e a corta estensibilità (estensibili meno del 70% della lunghezza originale – assimilate solitamente a quelle rigide); possono essere adesive o non adesive, esercitano una pressione di lavoro molto elevata e una bassa pressione di riposo
— Bende a media estensibilità (estensibili fra il 70-140% della lunghezza originale) – esercitano una pressione di lavoro meno elevata ed una discreta pressione di riposo
— Bende a lunga estensibilità (estensibili più del 140% della lunghezza originale) – esercitano una pressione bassa di lavoro e molto alta di riposo
Il bendaggio funzionale è una tecnica utilizzata per l’immobilizzazione parziale di una zona del corpo che ha subito una lesione o trauma, nello specifico del sistema muscolo-scheletrico (danni alle articolazioni, muscoli, tendini, legamenti) allo scopo di favorire il recupero post-traumatico ed agevolare i trattamenti riabilitativi e preventivi.
Rispetto alla procedura tradizionale dell’immobilizzazione totale, la tecnica del bendaggio funzionale è volta a ridurre i tempi di guarigione dell’evento traumatico e ad accelerare il reinserimento nell’attività quotidiana e lavorativa: per cui risulta largamente utilizzata, e soprattutto nel settore sportivo.
Il bendaggio funzionale consiste in una fasciatura rigida che permette di immobilizzare parzialmente un’articolazione per proteggerla e contenerla; con l’obiettivo di limitare il movimento dell’articolazione e di sostenerla tramite una struttura esterna rigida o semi rigida.
Il bendaggio funzionale può essere applicato anche su una lesione muscolare per comprimere il sito della lesione e contenere l’edema che ritarderebbe i tempi di guarigione; si possono eseguire anche fasciature a scopo linfodrenante (atte a stimolare il flusso linfatico e di favorire il drenaggio venoso).
Il bendaggio funzionale svolge azioni di:
— Sostegno: protegge la zona trattata da aggressioni meccaniche esterne;
— Scarico: attutisce le sollecitazioni esterne su tendini, legamenti, articolazioni
— Compressione: esercita un’azione pressoria per prevenire la formazione di ematomi ed edemi;
— Stabilizzazione: potenzia la funzione di contenimento dei legamenti vulnerabili sotto lo stress del carico sportivo;
— Antalgico: induce il riposo funzionale sulla struttura lesa diminuendo la sensazione di dolore e sconforto
Inoltre, il bendaggio funzionale
— supporta le sollecitazioni redistribuendole in modo omogeneo ai tessuti vicini;
— permette lo stimolo dei recettori locomotori sottostanti, responsabili dell’attivazione dei meccanismi di difesa (contrazione riflessa dei gruppi muscolari) per preservare le strutture articolari;
— garantisce un maggiore controllo del movimento e del riposo dell’articolazione coinvolta, favorendone l’uso in modo tutelato e conforme a quello fisiologico.
Il bendaggio funzionale è una tecnica molto utilizzata in ambito sportivo in cui i traumi sono frequenti; l’obiettivo principale è curare le lesioni traumatiche muscolari, lesioni traumatiche distorsive alle articolazioni, danni ai tendini e legamenti.
I bendaggi funzionali possono avere scopo:
preventivo: sono spesso usati dagli atleti per prevenire lesioni come le lussazioni (quando si verifica la perdita di continuità tra due estremità articolari); sono utili anche per prevenire ulteriori danni nelle lesioni croniche o recidive nei tessuti già indeboliti da traumi precedenti;
terapeutico: largamente utilizzati per curare traumi e lesioni a muscoli, tendini e legamenti, limitano il raggio di movimento dell’articolazione, fornendo supporto, riducendo il dolore e il rischio di aggravare la lesione.
I bendaggi funzionali possono essere utilizzati anche dopo la rimozione di un gesso, per aiutare i muscoli ad abituarsi nuovamente al movimento.
Il vantaggio di questo tipo di bendaggio è che evita gli inconvenienti dell’immobilizzazione completa (perdita di massa muscolare o di densità ossea, problemi di circolazione, rischio di trombosi).
Un particolare tipo di bendaggio funzionale utilizzato soprattutto in ambito sportivo è il taping neuro-muscolare (chiamato anche solo taping): al posto delle bende elastiche si utilizzano dei cerotti elastici adesivi: consistentemente più leggeri rispetto alle bende tradizionali, i cerotti per taping (i tape) sono costituiti da un tipo particolare di cotone traspirante in grado di sollevare microscopicamente la pelle; sono confortevoli e possono essere mantenuti in sede per un periodo di tempo più lungo (generalmente dai 3 ai 5 giorni).
Questo tipo di bendaggio sfrutta il movimento muscolo-articolare per stimolare i processi neurologici e circolatori che favoriscono la guarigione dei traumi; oltre a proteggere e migliorare la funzione muscolare e articolare, favorisce il flusso linfatico e sanguigno e diminuisce la sensazione di dolore.
I bendaggi e fasciature complesse sono di competenza specialistica medico-infermieristica, nella scelta del materiale e delle tecniche utilizzate e per tempi di controllo (e sostituzione) del bendaggio fino al momento della guarigione.
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fonti essenziali
Claudio Zimaglia “Bendaggio funzionale in traumatologia ortopedica e sportiva”
researchgate.net
Pelizzo centro infermieristico e prelievi sas di Pelizzo Luigi e Soci.
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