La fibromialgia – conosciuta anche come Sindrome fibromialgica o Sindrome di Atlante – è una sindrome caratterizzata da dolore cronico che interessa il sistema muscolo-scheletrico: il dolore è diffuso e coinvolge muscoli, tendini, articolazioni e giunture in tutto il corpo.
La fibromialgia è classificata nel gruppo delle malattie reumatiche extra-articolari non infiammatorie; non ci sono segni evidenti di infiammazione articolare o muscolare: è una malattia silenziosa che può essere altamente debilitante pur non provocando degenerazione articolare o d’organo.
Si stima che questa condizione colpisca dal 2 al 8% della popolazione a livello globale, con una netta prevalenza nelle donne (in un rapporto di circa 3 a 1 rispetto agli uomini); in Italia si parla di circa 2 milioni di persone affette, prevalentemente donne in età adulta (30-50anni).
La fibromialgia causa un dolore persistente, diffuso in vari parti del corpo, con aumento della tensione muscolare e riaccutizzazione specie durante l’utilizzo degli stessi muscoli; il dolore può essere migrante o fluttuante e può essere associato ad alterazioni della sensibilità agli stimoli fisici esterni.
Le zone prevalentemente interessate sono la colonna vertebrale, le spalle, le braccia, i polsi, il circolo pelvico, le cosce; il dolore cronico si presenta spesso con riaccutizzazioni di varia intensità e durata e si associa ad astenia muscolare da moderata a severa ma senza riduzione di forza muscolare sotto sforzo (se non dovuta al dolore stesso).
La sindrome fibromialgica è considerata idiopatica e multifattoriale: per molto tempo oggetto di dibattiti e controversie, le cause sono tuttora sconosciute anche se vi esistono alcune teorie basate soprattutto sulle evidenze cliniche.
L’ ipotesi più approvata dalla comunità scientifica vede la fibromialgia come una patologia muscolare sistemica di tipo metabolico mitocondriale (miopatia metabolica) o una neuropatia periferica da origine non identificata; alcuni studiosi ritengono che alla base delle manifestazioni possano esserci disturbi del sonno profondo, fattori scatenanti legati allo stress, anomalie neurologiche dell’ippocampo, alterazioni dei neurotrasmettitori o di precursori di essi (in particolar modo la serotonina).
Ad oggi, in base alle evidenze cliniche ed epidemiologiche raccolte, la sindrome della fibromialgia può essere suddivisa in quattro gruppi o tipi misti
Tra i fattori di rischio e scatenanti della fibromialgia sono riconosciuti:
Il sintomo principale della fibromialgia è il dolore cronico: riferito in vari modi, come persistente e diffuso, da leggero indolenzimento a urente o acuto in varie zone o punti del corpo; fenomeno solitamente (ma non più utilizzato da solo come criterio diagnostico) localizzato in certi punti detti tender points (punti specifici sulla superficie corporea, dove è possibile provocare dolore esercitando digitopressione).
Oltre alla mialgia, possono comparire altri sintomi, non necessariamente concomitanti
Alcuni studi hanno messo in evidenza alterazioni della microcircolazione periferica e centrale, con diminuzione del flusso cerebrale in particolari aree del SNC responsabili della modulazione e trasmissione dello stimolo doloroso (percezione ed elaborazione di risposta agli stimoli nocicettivi) in correlazione ad alterazioni dei neurotrasmettitori come la serotonina, la noradrenalina, la dopamina.
La diagnosi della fibromialgia si basa prevalentemente sull’esame clinico obiettivo; si considera positiva quando
Il dolore è considerato diffuso quando i pazienti hanno dolore sul lato destro e sinistro del corpo, al di sopra e al di sotto della vita e alle zone della colonna vertebrale (cervicale, torace anteriore, regione lombare) (msd.manuals.com)
Ad oggi, si ritiene che non è sufficiente rilevare la dolorabilità in corrispondenza ai tender points (almeno 11 su 18 specificati) in quanto i punti dolenti possono variare in intensità e nei vari tempi di follow-up; i criteri di diagnosi generalmente accettati sono quelli dell’American College of Rheumatology (criteri basati su test per dolore articolare e non articolare; presenza e gravità dei sintomi cognitivi e somatici).
Data la similitudine della sintomatologia con altre malattie che coinvolgono il sistema neuro-motorio, si considera necessaria la diagnosi differenziata per:
Non ci sono parametri biochimici univoci ed indicativi della sindrome fibromialgica: tuttavia con le analisi del sangue si possono evidenziare – soprattutto in riferimento alla diagnosi differenziata – il grado di infiammazione tessutale, le alterazioni metaboliche, il danno a carico della fascia muscolare, la presenza o meno di anticorpi per le varie patologie infettive od autoimmuni ecc.
Lo specialista curante potrà indicare di eseguire diverse analisi del sangue come ad esempio
La cura della fibromialgia rappresenta una combinazione di terapie atte a ridurre il dolore e migliorare la qualità di vita della persona; gli interventi di cura includono anche l’obiettivo di prevenire le recidive del dolore e sono scelti dallo specialista curante in modo individuale e personalizzato in base alla storia clinica e fabbisogni di ogni paziente in parte.
La cura della fibromialgia prende in considerazione alcuni aspetti essenziali:
Terapia farmacologica
è individuale, sequenziata e prevede l’utilizzo di farmaci analgesici-antidolorifici, miorilassanti centrali e periferici, FANs, antiepilettici-anticolvulsivanti, antidepressivi e benzodiazepine, cortisonici, oppiacei ecc.; la scelta spetta sempre al medico, che indicherà tempi dosi e modi di somministrazione per ogni paziente in parte.
Terapia complementare non farmacologica
viene considerata fondamentale per migliorare le condizioni di salute e la qualità di vita del paziente fibromialgico.
Gli interventi terapeutici sono multidirezionali:
La fisioterapia per la fibromialgia
si basa su programmi personalizzati che consistono nello svolgere attività fisica costante e graduale, nel rispetto delle proprie capacità e preferenze; il coinvolgimento attivo della persona nel percorso di rieducazione e riabilitazione motoria è cruciale per garantire i risultati ed ottimizzare i tempi di recupero neuro-motorio.
Gli obiettivi della fisioterapia sono
Gli interventi fisioterapici sono concentrati su:
In tutti i casi è fondamentale che il percorso di cura sia personalizzato sotto la guida di un fisioterapista esperto sia per i tempi e tipologie dell’attività fisica sia per gli interventi manuali, in ordine di creare un programma su misura per le esigenze individuali.
Ambulatorio Pelizzo, Centro Infermieristico e Prelievi a Udine, amplia il ventaglio di servizi alla salute della persona e pone a disposizione degli utenti il SERVIZIO DI FISIOTERAPIA su appuntamento tutti i giorni da lunedì a venerdì in orario pomeridiano.
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fonti essenziali
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