SEDENTARIETA’: L'IMPORTANZA DELL’ ATTIVITA’ FISICA

INDICE

  1. SEDENTARIETA’ : LA DEFINIZIONE E L’IMPATTO SOCIO-SANITARIO
  2. SEDENTARIETA’: I RISCHI PER LA SALUTE
  3. ATTIVITA’ FISICA: LA PRATICA DELL’ESERCIZIO FISICO
  4. STILI DI VITA E SALUTE: I PROGETTI IN ATTO

Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la sedentarietà rappresenta la condizione di non raggiungimento dei livelli minimi raccomandati di esercizio fisico (o attività fisica) i quali sono riconosciuti come ‘’ (…) 30 minuti di attività moderata per 5 giorni alla settimana, oppure 20 minuti di attività intensa per 3 giorni alla settimana; oppure combinazioni equivalenti dei due tipi di attività (…)’’.

La sedentarietà significa mancanza di esercizio fisico; si presenta con vari gradi e sfumature (partendo dalla totale mancanza di movimento fisico di qualsiasi tipologia) e interessa tutte le fasce della popolazione e tutte le età, con grandi punti focali sui bambini e ragazzi nonché sulla fascia d’età anziana.

A livello globale, i dati raccolti da OMS (WHO-Global Health Observatory) indicano che circa il 31% della popolazione mondiale risulta avere uno stile di vita sedentario: con pichi di oltre 43% nelle Americhe e più del 35% nei Paesi Europei (The Lancet – Physical Activity Series Working Group, Global physical activity levels).

Dai dati raccolti da PASSI (Sorveglianza PASSI: Progetto ‘’ Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia’’) per il biennio 2022-2023 si evidenzia il grado di sedentarietà nella popolazione adulta in fascia d’età 18-69 anni:

  • 48% fisicamente attivi
  • 24% parzialmente attivi
  • 28% totalmente sedentari

I dati riguardanti i bambini e ragazzi (fascia d’età dai 3 ai 18 anni) indicano sempre più segnali d’allarme: il livello di sedentarietà aumenta inversalmente proporzionale all’età, dopo i 15 anni gli adolescenti cessano progressivamente l’attività fisica (le ragazze più dei ragazzi); lo sport viene sostituito con attività e giochi statici (PC, console, smartphone ecc); dopo la fine del percorso scolastico più del 50% degli adolescenti diventa totalmente sedentario.

Per le persone in fascia d’età sopra i 65 anni, gli ultimi dati riferiti da PASSI riferiscono che circa il 33% dichiara di effettuare attività fisica almeno 1 volta alla settimana: cambiano il tipo di esercizio fisico, il grado di impegno ed il livello individuale di percezione dello stesso.

Difatti, non sempre la percezione individuale del livello ed intensità di esercizio fisico si sovrappone alla reale attività svolta: più di 1 su 3 persone (tra i parzialmente attivi e i sedentari) percepiscono come sufficiente il proprio livello di impegno verso il loro effettivo fabbisogno fisiologico e metabolico.

La sedentarietà si conferma associata non solo all’età: il livello d’istruzione e le condizioni di difficoltà socio-economiche pongono l’impronta negativa, sia per gli uomini che per le donne.

2. SEDENTARIETA': I RISCHI PER LA SALUTE

La sedentarietà rappresenta il quarto fattore di rischio per la mortalità a livello globale, dopo l’ipertensione arteriosa, l’abitudine al fumo e le alterazioni metaboliche del glucosio (diabete).

Lo stile di vita sedentario è il primo fattore di rischio modificabile per la condizione di sovrappeso ed obesità, legata a sua volta all’incidenza delle malattie cardiovascolari: un BMI superiore al 25 kg/m2 in combinazione con la sedentarietà più o meno totale (meno di 3 ore alla settimana di esercizio fisico di qualsiasi tipo) sono stati correlati all’indice di mortalità per cause cardiovascolari in più del 59% dei casi (Eur J Cardiovasc Prev Rehabil) ed a quello della morbilità generale in più del 75% dei casi.

Le conseguenze della sedentarietà sono trascrivibili immediatamente nell’aumento di incidenza e  prevalenza di condizioni patologiche come

  • obesità e sovrappeso
  • diabete
  • ipertensione arteriosa
  • malattie croniche dell’apparato cardiovascolare, renali, endocrine, ormonali
  • riduzione del volume e capacità respiratoria con aggravamento del quadro clinico (asma, BPCO,
  • aumento dello stress ossidativo cellulare
  • ansia, depressione e disturbi del sonno
  • astenia, stanchezza, spossatezza cronica
  • ipotonia muscolare, sarcopenia; perdita di massa ossea, osteoporosi, osteopenia
  • deficit di risposta immunologica e aumento della predisposizione per le infezioni virali e batteriche
  • patologie tumorali

 

Di fronte al crescente numero di malattie croniche progressive degenerative in tutti i Paesi Europei, nel 2006 viene adottata a Copenhagen la  ‘’Strategia europea per la prevenzione e il controllo delle malattie croniche’’ – Global strategy on diet, physical activity and health and global recommendations on physical activity for health:

  • indirizzata sui 2 principali fattori di rischio modificabili (alimentazione e attività fisica)
  • incentrata su 4 obiettivi: 
  • • ridurre i fattori di rischio delle malattie croniche implementando azioni e progetti di promozione della salute e di prevenzione 
  • • aumentare la consapevolezza dei cittadini circa l’importanza della corretta alimentazione e dell’attività fisica
  •  incoraggiare lo sviluppo di azioni mirate al miglioramento del regime alimentare e del movimento
  • •controllare i risultati attraverso studi scientifici ben documentati e condivisi globalmente

 

3. ATTIVITA' FISICA: LA PRATICA DELL'ESERCIZIO FISICO

La definizione generalmente accettata del concetto di attività fisica è redata da OMS e la indica come ‘’qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce per un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo ’’.

Per ‘’stato di riposo psico-fisico’’ si intende lo stato di sospensione parziale o totale delle attività coscienti e volontarie che necessitano di extra dispendio energetico; tale stato è accompagnato da modifiche sostanziali nelle funzioni organiche e metaboliche del corpo umano (riduzione del tono muscolare e dell’attività metabolica, riduzione dei valori pressori e della frequenza cardiaca, riduzione del respiro) e include il periodo del sonno.

L’attività fisica rappresenta un complesso di azioni messe in atto a scopo ricreativo, riabilitativo o professionale (sport a livello agonistico); azioni intese ad aumentare le capacità psichiche e fisiche stimolando la forza e la resistenza del nostro corpo ed a mantenere un livello ottimale di benessere.

L’attività fisica – o esercizio fisico – viene definita in base a

  • tipologia
  • intensità
  • frequenza temporale
  • durata delle singole sedute

L’intensità dell’esercizio fisico svolto è un parametro che esprime l’entità dello sforzo compiuto nella sessione ed è direttamente proporzionale con il tipo di attività effettuata e con le capacità psico-fisiche della persona: soprattutto in relazione a queste ultime, la percezione del livello di intensità subisce variazioni in base all’età essendo soggettivamente alterata nelle persone anziane ed in quelle affette da patologie croniche degenerative.

Per misurare l’intensità dell’attività fisica si utilizza il MET – Metabolic Equivalent of Task : è il parametro di misura che esprime la quantità di energia utilizzata dal nostro corpo durante una seduta di attività fisica qualsiasi, rispetto alla quantità di energia consumata in condizione di riposo.

1 MET – una unità standard MET – esprime il metabolismo basale ed equivale a un consumo di ossigeno di 3,5 ml/kg in un minuto ovvero a 1 kcal/kg di peso corporeo all’ora.

Quindi per calcolare quanto sia dispendiosa dal punto di vista energetico un’attività fisica, si terrà conto della durata della sessione, del peso della persona e dei livelli di consumo di ossigeno (o di calorie): ottenendo così le soglie MET ovvero i gradi di intensità dello sforzo fisico compiuto:

  • bassa intensità MET minore o uguale a 3
  • intensità moderata MET da 3 a 6
  • intensità alta e molto alta MET superiore a 6

Si tratta comunque di una stima variabile e soggettiva: ad esempio, per la maggior parte dei sedentari 3 MET corrispondono a una camminata da lenta a veloce; per i più attivi ed allenati invece equivalgono a una leggera corsa.

Un livello moderato di attività fisica si può raggiungere con qualsiasi esercizio: in primis lo sport ma anche con le attività quotidiane a dispendio energetico aumentato (salire/scendere le scale, andare a piedi o in bicicletta sostituendo i mezzi di trasporto automatizzati, fare giardinaggio e lavori domestici più impegnativi ecc).

Prima di iniziare un qualsiasi percorso di attività fisica ristorativo/riabilitativo e a prescindere dall’età, è buona prasi chiedere il parere dello specialista: per stabilire innanzitutto le condizioni psico-fisiche di partenza e modulare un approfondimento diagnostico adeguato (dalla semplice indagine anamnestica seguita dalla raccomandazione a intensificare l’attività fisica, all’inquadramento clinico completo che comprenda anche test funzionali).

Quanta attività fisica dobbiamo svolgere per rimanere in salute?

Le raccomandazioni generali in essere parlano di praticare attività fisica di intensità moderata per almeno 30-45 minuti al giorno, per almeno 5 giorni della settimana, per tutta la vita.

Secondo il parere degli esperti, questi livelli di esercizio fisico sarebbero sufficienti per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, di diabete e di malattie tumorali nonché per garantire la buona funzionalità neuromuscolare a tutte le età e soprattutto per gli anziani.

Una seduta ideale di esercizio fisico deve comprendere 5-10 minuti di riscaldamento, una fase aerobica di 20-30 minuti e una fase di recupero di 5-10 minuti; sono accettabili interruzioni di massimo 10 minuti.

Per i bambini e ragazzi (5-18 anni) ‘’è indicato praticare non meno di un’ora di esercizio fisico moderato al giorno e come minimo 3 sedute la settimana di attività aerobica che sollecitino l’apparato muscolo-scheletrico, in modo da stimolare l’accrescimento e migliorare forza muscolare ed elasticità(…)World Health Organization, Global recommendations on physical activity for health

Per le persone anziane, i programmi di attività fisica quotidiana di livelli basso-moderati dovranno contenere esercizi per il mantenimento della resistenza, dell’equilibrio e dell’elasticità muscolare  (per esempio il modello walk and talk: camminare a una velocità che permette di parlare bene senza sforzarsi).

4. STILI DI VITA E SALUTE: I PROGETTI IN ATTO

  La promozione dell’attività fisica rappresenta un obbiettivo di largo interesse pubblico, articolato nel Programma ‘’Guadagnare Salute. Rendere facili le scelte salutari’ approvato dal MS in accordo con le Regioni e Province autonome, e che ha come obiettivo l’intervento sui principali fattori di rischio per le malattie croniche più importanti dal punto di vista epidemiologico e di impatto sulla sanità pubblica:

  • malattie cardiovascolari,
  • diabete mellito,
  • malattie respiratorie croniche,
  • disturbi muscolo-scheletrici
  • patologie dell’apparato gastrointestinale,
  • problemi di salute mentale

e con un approccio integrato multi-disciplinare per agire direttamente sui 4 principali fattori di rischio modificabili

  • alimentazione errata
  • abitudine di fumare
  • consumo di alcol
  • sedentarietà

SORVEGLIANZA PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia)

progettato dal Cnesps dell’ISS nel 2006 ed avviato nel 2007 con  l’obiettivo di effettuare un monitoraggio a 360 gradi sullo stato di salute della popolazione adulta italiana, il Progetto di Sorveglianza PASSI raccoglie, in modo continuo e attraverso indagini campionarie, informazioni dalla popolazione italiana adulta (18-69 anni) sugli stili di vita e fattori di rischio comportamentali correlati all’insorgenza delle malattie croniche non trasmissibili e sul grado di conoscenza e adesione ai programmi di intervento da parte dei cittadini.

Tra i temi indagati, si profilano quelli di maggior interesse

  • alimentazione
  • mobilità e movimento attivo
  • stile ed abitudini di vita
  • percezione dello stato di salute
  • patologie croniche
  • ragioni e livelli di sicurezza (ambito sociale, domestico, lavorativo)

e con riguardo particolare per

  • obesità e sovrappeso
  • abitudine al fumo ed uso di alcol
  • consumo di sale
  • la sedentarietà

Il livello di sedentarietà è uno dei principali parametri indagati nel Progetto CUORE – un’ indagine longitudinale di popolazione organizzata e coordinata dal Dipartimento delle Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità con la collaborazione attiva di tutte le Aziende Sanitarie Regionali.

Il Progetto CUORE si rinnova ogni 2 – 4 anni ed è conseguente ad altri progetti di interesse nella salute pubblica, in primis l’indagine Oec, condotta tra il 1998 e il 2002, la quale ha rappresentato la prima survey nazionale per le malattie cardiovascolari avendo come obiettivi stimare

  • la distribuzione dei fattori di rischio cardiovascolare nella popolazione italiana;
  • la prevalenza di condizioni ad alto rischio ( ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia, abitudine al fumo di sigaretta, sedentarietà, obesità, diabete);
  • la prevalenza delle malattie cardiovascolari di origine arteriosclerotica

Nel 2023 è partita la nuova sessione del Progetto CUORE (Italian Health Examination Survey, ITA-HES – Progetto CUORE) : studio trasversale delle malattie croniche non trasmissibili e dei loro principali fattori di rischio, attuato a livello regionale e nazionale in base alle caratteristiche socio-demografiche (età, genere, livello di istruzione, occupazione, stato civile) e che a livello pratico consiste in

  • misurazione parametri vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca, BMI, SpO2)
  • analisi del sangue (colesterolemia totale e HDL, trigliceridemia, glicemia e creatininemia)
  • esami delle urine (su raccolta delle urine delle 24ore, con microalbuminuria, creatininuria, elettroliti, iodio)
  • questionario sullo stile di vita, alimentazione, livello di esercizio fisico / grado di sedentarietà
  • questionario sulle capacità cognitive e qualità di vita (per le persone sopra i 65 anni)
  • presenza di malattie croniche non trasmissibili inclusa la familiarità / ereditarietà , la terapia farmacologica se presente, il grado di adesione /aderenza – nell’ambito della health literacy (alfabetizzazione sanitaria)

Per fare analisi del sangue ed esami delle urine, l’Ambulatorio Pelizzo a Udine è aperto da lunedì a sabato in orari flessibili che si possono concordare nel momento della prenotazione; si può eseguire qualsiasi tipo di esame ematochimico richiesto (elenco completo disponibile al banco informazioni).

In Ambulatorio Pelizzo a Udine è disponibile il CHECK UP SPORTIVO: pacchetto completo di analisi del sangue e correlate creato nello specifico per le persone che praticano attività fisica in modo regolare e costante, ma anche per tutti coloro che iniziando e continuando la pratica dell’esercizio fisico vogliono monitorare le proprie condizioni di salute e benessere psico-fisico.

Oltre alle analisi del sangue con prelievo venoso, Ambulatorio Pelizzo pone a disposizione degli utenti a Udine e dintorni una serie completa di prestazioni e servizi infermieristici, tra i quali anche la rilevazione dei parametri vitali (PA, FC, SpO2, BMI ) eseguibili sia in sede che a domicilio dei pazienti, in orari altamente flessibili da concordare nel momento della prenotazione: per maggiori info non esitate a contattarci.

fonti essenziali

epicentro.iss

WHO-Gho

atleti in movimento contro la sedentarietà-check up sportivo
atleti in movimento