ambulatorio pelizzo

DISLIPIDEMIE (COLESTEROLO ALTO)

INDICE

  1. DISLIPIDEMIE: DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE
  2. IL COLESTEROLO ALTO COME FATTORE DI RISCHIO PER LA SALUTE
  3. I PARAMETRI BIOCHIMICI INDICI DELLE DISLIPIDEMIE
  4. IL CHECK UP LIPIDICO

COME SI DEFINISCONO LE DISLIPIDEMIE?

Con il nome generico di ‘’dislipidemie’’ si indica una serie di alterazioni fisiopatologiche del metabolismo dei grassi (lipidi) nel corpo umano; ed in particolare di

 

Dal punto di vista clinico, le dislipidemie sono condizioni fisiopatologiche caratterizzate da

  • alti valori del colesterolo totale,
  • alti valori dei trigliceridi,
  • alti valori sia del colesterolo che dei trigliceridi,
  • alti valori di colesterolo LDL il quale contribuisce allo sviluppo della condizione di aterosclerosi
  • bassi valori di colesterolo HDL (HDL-C)

 

Le cause delle dislipidemie possono essere

  • primarie (genetiche/ereditarie) e
  • secondarie (dovute a scorretti stile di vita ed alimentazione, malattie concausanti/compresenti, farmaci in terapia cronica)
  • combinate

 

Spesso la diagnosi delle dislipidemie viene eseguita dal medico durante le visite di routine; si basa sulla presenza di

  • Segni fisici di dislipidemia come gli xantomi del tendine, che sono indicatori di ipercolesterolemia familiare
  • Insorgenza di malattia aterosclerotica prematura (uomini < 55 anni, donne < 60 anni)
  • Iperlipidemia grave 
  • Colesterolo sierico > 190 mg/dL (> 4,9 mmol/L)
  • Trigliceridi sierici > 150mg/dL

 

QUANTI TIPI DI DISLIPIDEMIE CI SONO? LA CLASSIFICAZIONE

Le dislipidemie vengono classificate in base al tipo e grado di aumento delle varie lipoproteine; tradizionalmente si usa la tabella (il fenotipo) di Fredrickson (uno schema di classificazione che usa il pattern delle lipoproteine).

Uno schema più semplice e immediato usato molto spesso in clinica medica suddivide le dislipidemie in

  • ipercolesterolemia pura o isolata (incremento solo del colesterolo totale)
  • ipertrigliceridemia pura o isolata (incremento solo dei trigliceridi)
  • iperlipidemie miste o co-associate/combinate (aumento sia dei trigliceridi che del colesterolo)

 

Il fattore ereditario / congenito (che detta la condizione sia di predisposizione allo sviluppo della dislipidemia, sia della patologia conclamata) è una delle cause primarie delle malattie del metabolismo dei lipidi.

L’ipercolesterolemia familiare rappresenta una malattia ereditaria caratterizzata dall’aumento della frazione LDL del colesterolo indipendentemente dall’introduzione di grassi con l’alimentazione; è espressa dalla mutazione di alcuni geni che dettano la capacità epatica di catturare ed eliminare le particelle LDL in eccesso.

La forma più comune di ipercolesterolemia familiare ha un’incidenza molto alta (le stime parlano di 1 persona su 500) il che la rende una delle malattie genetiche più diffuse al mondo.

Ipertrigliceridemia su base genetica

  • è una malattia dovuta a mutazioni genetiche che inducono accumulo di trigliceridi a livello del fegato ed altri organi
  • i meccanismi sono diversi (alterazioni dell’espressione dell’enzima lipasi LPL; aumento della produzione delle frazioni VLDL; deficit nell’eliminazione dei trigliceridi in eccesso; altro)
  • rappresenta un fattore di rischio massimo per malattie acute e croniche epatiche e pancreatiche, patologie cardiovascolari, malattie metaboliche

Iperlipidemie miste o combinate su base genetica

  • indicano un’alterazione dei lipidi in cui sia il colesterolo totale che i trigliceridi superano i valori normali
  • sono dovute ad alterazioni genetiche singole o multiple che conducono a deficit di eliminazione o eccesso di produzione delle particelle lipoproteiche
  • coinvolgono anche l’espressione degli enzimi lipasi nelle vie della gestione dei lipidi
  • si manifestano sin dalla giovane età con quadri clinici specifici

2. IL COLESTEROLO ALTO COME FATTORE DI RISCHIO PER LA SALUTE

L’ipercolesterolemia (il colesterolo alto) di varia entità si ritrova in numerose condizioni fisiopatologiche:

 

L’ipercolesterolemia (il colesterolo alto) e le dislipidemie in generale sono tutte fattori di rischio per la comparsa e lo sviluppo delle stesse condizioni patologiche descritte: molto spesso, nei pazienti affetti da ipercolesterolemia e/o ipertrigliceridemia, si osservano aumento di peso fino a sovrappeso e obesità, insulino-resistenza e diabete, ipertensione arteriosa, malattie cardiache (aritmie, fibrillazione atriale ed a.), disfunzioni renali .

 

L’ipercolesterolemia è legata anche a fattori inerenti

  • lo stile di vita ed alimentazione (un regime alimentare ricco in grassi saturi, la sedentarietà)
  • i farmaci in terapia (antivirali, cortisonici e ormono-sostitutivi, antipertensivi, antiepilettici, immunosoppressivi ecc)

Mantenere i valori del colesterolo entro i limiti considerati normali rappresenta il primo target nella prevenzione della malattia cardiovascolare aterosclerotica, tra cui la sindrome coronarica acuta, l’ictus, l’attacco ischemico transitorio (TIA), le arteriopatie da aterosclerosi.

Quando si parla di colesterolo sierico, ci si riferisce alle lipoproteine che lo trasportano, per di più in forma esterificata, e non alle molecole di colesterolo libero; le lipoproteine trasportatrici – soprattutto le apo-B-lipoproteine – sono aterogeniche: la loro capacità di penetrare e aderire alle pareti delle arterie dà inizio alla cascata dei processi aterosclerotici.

L’aterosclerosi è la forma più comune di arteriosclerosi: una condizione patologica caratterizzata dall’ispessimento e perdita di elasticità della parete dei vasi di sangue, restringimento del lume e infiammazione endoteliale; l’aterosclerosi può avere diverse cause di cui in primis la formazione ed accumulo all’interno delle arterie delle cosiddette placche aterosclerotiche (o ateromi) che contengono 

  • molecole di lipidi, intere e residui
  • cellule infiammatorie e muscolari lisce
  • tessuto connettivo con trombi in diversi stadi di sviluppo e con depositi di calcio

L’aterosclerosi può interessare tutte le arterie di grosso e medio calibro, incluse le arterie coronarie, carotidi e cerebrali; l’aorta; le sue branchie; e le arterie maggiori delle estremità.

Nel meccanismo di formazione degli ateromi un ruolo cruciale lo gioca la frazione LDL-colesterolo; per via delle dimensioni e del contenuto nonché del pattern metabolico.

Con la riduzione dei livelli della frazione LDL si ottiene la riduzione delle apolipoproteine A e B e di conseguenza si abbassa il rischio di formazione delle placche aterosclerotiche; anche i residui di lipoproteine, frazioni VLDL e chilomicroni giocano un ruolo chiave nella formazione ed accumulo delle LDL in quanto accumulandosi conducono alla formazione delle cellule schiumose, il processo chiave nello stadio iniziale di sviluppo della lesione aterosclerotica.

Numerosi studi hanno confermato che riducendo il livello della frazione LDL si può ottenere la regressione delle placche aterosclerotiche, con significative modifiche nella loro forma e contenuto; nonché la regressione dell’infiammazione sulle pareti dei vasi di sangue.

Valori criticamente alti di trigliceridi nel sangue (>500mg/dL) sono associati a rischio massimo per lo sviluppo di pancreatite acuta, epatosplenomegalia, epatosteatosi, cirrosi epatica.

3. I PARAMETRI BIOCHIMICI INDICI DELLE DISLIPIDEMIE

COSA SONO LE FRAZIONI DEL COLESTEROLO?

Nel corpo umano, il colesterolo viene veicolato nei fluidi biologici catturato all’interno dei complessi molecolari chiamati lipoproteine o più semplicemente frazioni, in forma esterificata con acidi grassi ; le lipoproteine vengono annotate in base alla loro grandezza e densità:

  • chilomicroni
  • VLDL (very low density protein)
  • IDL (intermediate density protein)
  • LDL (low density protein)
  • HDL (high density protein)

Il nostro organismo ottiene il colesterolo (e i lipidi in generale) da 2 fonti:

  • gli alimenti (apporto esogeno: rappresenta circa un quarto del colesterolo veicolato nel corpo)
  • la sintesi endogena: rappresenta la maggior parte – più del 80% – del colesterolo veicolato nel corpo; nella quasi totalità, il colesterolo viene prodotto nel fegato, a partire da Acetil-Coenzima A.
  • il fabbisogno di colesterolo è direttamente dipendente dalla capacità del nostro corpo di acquisirlo sia dall’alimentazione (per le vie di gestione lipoproteica intestinale ed epatica) sia con la sintesi endogena (tramite la via metabolica del mevalonato).
  • le due vie di acquisizione del colesterolo sono interconnesse; l’aumento dell’introito alimentare di grassi e colesterolo determina la riduzione della via di sintesi endogena; e viceversa; entro certi limiti dettati dalla gestione stessa dei lipidi a livello dei vari tessuti ed organi.
  • i meccanismi regolatori mantengono l’equilibrio tra le concentrazioni di colesterolo assorbito nell’intestino e prodotto nel fegato, rispetto a quelle di eliminazione per via epatica (con la bile, negli acidi biliari) ed intestinale (escrezione diretta di colesterolo incluso nelle frazioni LDL, ad opera degli enterociti), in un bilancio dinamico e molto complesso

Spesso nelle analisi del sangue per il pannello lipidico oltre il colesterolo e i trigliceridi sono richiesti anche i valori delle apolipoproteine A e B e della lipoproteina A: sostanze con ruolo di trasporto delle frazioni di colesterolo

APOLIPOPROTEINA A – ApoA –

  • è associata al trasporto delle frazioni HDL (colesterolo buono) dai tessuti al fegato (il trasporto inverso del colesterolo)
  • contribuisce così all’eliminazione del colesterolo in eccesso
  • valori normali sono considerati 120-160mg/dL per gli uomini e 140-180mg/dL per le donne
  • livelli bassi di ApoA I si associano a malattie croniche epatiche, renali, al diabete, alle malattie cardiovascolari, alla sindrome metabolica
  • livelli bassi di ApoA I sono segnale d’allarme per aterosclerosi e ictus

APOLIPOPROTEINA B – ApoB –

  • è associata al trasporto delle frazioni LDL (colesterolo cattivo) verso il fegato; il meccanismo è complesso, ha inizio nelle cellule epatiche dove i lipidi introdotti con la dieta vengono smistati e captati dalle ApoB per formare le particelle VLDL ricche in trigliceridi
  • successivamente, sotto l’azione dell’enzima lipasi lipoproteica (LPL) le particelle VLDL rilasciano i trigliceridi e per formare particelle IDL ed infine LDL; facendo ciò rilasciano anche le ApoB
  • i valori normali sono considerati 60-100mg/dL sangue
  • livelli alti di ApoB si associano a dislipidemie familiari, malattie cardiovascolari, ictus e infarto del miocardio, malattia cronica epatica e renale, diabete, obesità e sovrappeso
  • livelli alti di ApoB sono segnale d’allarme per aterosclerosi, ictus, infarto del miocardio

In clinica analitica si possono richiedere sia l’Apo A-I che l’Apo B, per calcolare il rapporto Apo B/Apo A-I; questo rapporto può essere utilizzato come alternativa al rapporto colesterolo totale/colesterolo HDL, nella valutazione del rischio di sviluppo delle malattie cardiovascolari e per avere un quadro più completo nell’indagine della dislipidemia primaria.

Il mantenimento del valore del colesterolo totale nei limiti normali (ad oggi considerato 190mg/dL) si basa in primo luogo sull’impostazione della dieta alimentare e correzione delle cattive abitudini ed errato stile di vita (sedentarietà; fumo; uso d’alcol); nei casi in cui ciò si rivela insufficiente, il medico valuterà l’inizio di terapia farmacologica ipocolesterolemizzante e indicherà anche il monitoraggio dei valori circolanti del colesterolo e trigliceridi insieme alla frequenza dei controlli.

Contrariamente alla convinzione generale, ridurre drasticamente i livelli circolanti nel plasma di colesterolo non rappresenta un vero rischio per la salute generale in quanto l’organismo è capace di sintetizzarlo in quantità sufficienti per il bisogno basale (divisione cellulare, funzioni cerebrale e neurologiche).

4. CHECK UP LIPIDICO: IL PANNELLO LIPIDICO COMPLETO

  1. CHECK UP LIPIDICO: il pannello completo dei lipidi

 

Con il CHECK UP LIPIDICO si misurano le seguenti analisi del sangue:

  • colesterolo totale e le frazioni HDL e LDL
  • trigliceridi
  • apolipoproteina A
  • apolipoproteina B
  • lipoproteina A

 

Se per la valutazione del colesterolo non sono richieste condizioni particolari, per il pannello lipidico completo è consigliato il digiuno da almeno 12ore, o l’esclusione totale dei grassi dall’alimentazione per 24ore. 

I valori di colesterolo totale e trigliceridi riflettono la quantità degli stessi contenuti in tutte le lipoproteine circolanti, inclusi i chilomicroni, le VLDL, le lipoproteine a densità intermedia (IDL), le LDL e le HDL; i valori del colesterolo totale possono variare del 10% e quelli dei trigliceridi fino al 25%, nell’arco delle 24ore, anche in assenza di una condizione patologica.

 

Il CHECK UP LIPIDICO è disponibile presso l’Ambulatorio Pelizzo a Udine nell’ambito delle analisi ed esami del sangue, tutti i giorni della settimana da lunedì a sabato mattina su prenotazione; in collaborazione con Bianalisi Laboratori Analitici. 

Per fare le analisi del sangue con prelievo venoso a Udine, potete affidarvi alla competenza dell’Ambulatorio Pelizzo: sono altresì disponibili check up completi e tutti i servizi infermieristici come realtà quotidiana; per maggiori info non esitate a contattarci.

check up lipidico per dislipidemie (colesterolo alto) con le analisi del sangue
analisi del sangue per l'assetto lipidico: il check up lipidico