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FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS’E’, SINTOMI, DIAGNOSI ED ESAMI

INDICE

  1. COS’E’ E COME SI CLASSIFICA LA FIBRILLAZIONE ATRIALE?
  2. QUALI SONO LE CAUSE E FATTORI DI RISCHIO DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE?
  3. QUALI SONO I SEGNI CLINICI E SINTOMI DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE?
  4. COME SCOPRIRE LA FIBRILLAZIONE ATRIALE?
  5. IL CONTROLLO DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE: HOLTER CARDIACO 1-9 GIORNI

1. COS'E' E COME SI CLASSIFICA LA FIBRILLAZIONE ATRIALE?

La fibrillazione atriale è il nome comune di un’alterazione nel ritmo cardiaco atriale – un’aritmia –  dovuta ad un difetto nella contrazione degli atri (le 2 camere superiori del cuore).

La alterata o difettosa contrazione degli atri (parziale o totale) comporta un ristagno di sangue nelle camere del cuore al quale si sovrappone il continuo scarico di impulsi elettrici sul sistema della conduzione atrioventricolare ovvero un’incostante ed irregolare trasmissione di impulsi dagli atri ai ventricoli (le 2 camere inferiori del cuore).

Queste alterazioni nella contrazione atriale e trasmissione atrioventricolare conducono alla comparsa di fibrillazione atriale – una tachiaritmia sopraventricolare caratterizzata da battiti irregolarmente irregolari ovvero nella quale non si riconosce una sequenza ritmica del battito  (supraventricular tachyarrhythmia with uncoordinated atrial activation and ineffective atrial contraction’’ ESC Guidelines 2020, European Heart Journal 2020;42;373-498)

Come si classifica la fibrillazione atriale?

Le Linee Guida ESC EACTS 2020 (EUR.J.of Cardiol. 2020, 42;373-498) e successivi aggiornamenti differenziano le classi della fibrillazione atriale in base alla sintomatologia, esordio e durata, patologie preesistenti:

  • FA di primo esordio/prima diagnosi ( a prescindere dai sintomi)
  • FA parossistica: con segni clinici e sintomi intermittenti e che scompaiono entro 7 giorni dall’esordio
  • FA persistente: con segni clinici e sintomi persistenti per più di 7 giorni dall’esordio; e/o con episodi di parossismo a prescindere dalla terapia farmacologica antiaritmica
  • FA di lunga durata: con segni clinici e sintomi che perdurano per più di 12 mesi dall’esordio
  • FA permanente: con segni clinici e sintomi persistenti a prescindere dalla terapia farmacologica

Attualmente i termini di ‘’ FA singolare’’ , ‘’ FA cronica’’ e ‘’FA valvolare/non valvolare’’ sono considerati obsoleti e non raccomandati dalle LG ESC EACTS.

2. QUALI SONO LE CAUSE E FATTORI DI RISCHIO DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE?

Tra le principali cause della fibrillazione atriale sono state identificate:

  • le disfunzioni del cuore (alterazioni congenite del cuore, malattie infettive-infiammatorie del muscolo cardiaco ecc),
  • le malattie del sistema cardio-circolatorio (ipertensione arteriosa, vasculopatie, aterosclerosi),
  • le malattie croniche renali
  • le patologie dell’apparato bronco-polmonare (BPCO, embolia polmonare, insufficienza respiratoria in seguito ad infezioni microbiche ecc); le OSAs
  • l’abuso cronico di alcol: può scatenare la sindrome del ‘’cuore in vacanza’’, caratterizzata da fibrillazione atriale persistente e rischio maggiore di ictus cerebrale.

Quali sono i fattori di rischio maggiore per la fibrillazione atriale?

Come fattori di rischio per la fibrillazione atriale, sono considerati fattori non modificabili

  • età
  • il sesso maschile (gli uomini vi sono più predisposti)
  • il fattore ereditario (genetico)

Tra i fattori modificabili per la FA si contano

  • le condizioni fisiopatologiche metaboliche (obesità e sovrappeso, diabete)
  • sedentarietà
  • abuso di alcol
  • ipertensione arteriosa non controllata e le OSAs

E’ stata confermata la correlazione diretta tra la fibrillazione atriale e le condizioni patologiche preesistenti, come fattori di rischio per il peggioramento del quadro clinico:

  • l’ipertensione arteriosa
  • il diabete
  • l’obesità e le sindromi metaboliche
  • le disfunzioni della tiroide
  • le broncopneumopatie croniche ostruttive
  • le OSAs (sindromi dell’apnea ostruttiva nel sonno)
  • l’insufficienza renale cronica
  • l’insufficienza venosa periferica e le malattie del circolo vascolare
  • le infiammazioni croniche e le malattie autoimmuni
  • l’abuso di alcol e/o sostanze stupefacenti e l’abitudine di fumare.

 

La fibrillazione atriale: numeri e statistiche

La fibrillazione atriale è l’aritmia cardiaca più riscontrata in pratica medica e in Italia colpisce più di 1 milione di persone, numero riferito solo ai casi accertati; ogni anno si riscontrano circa 100000 casi nuovi, individuati in gran parte grazie alle iniziative di prevenzione e cura di primo e secondo grado delle malattie cardio-cerebro-vascolari, che sono state avviate negli ultimi anni nell’ambito socio-sanitario e dell’’improvement of life-quality’’ implementato da OMS nein tutto il mondo.

L’incidenza della fibrillazione atriale è maggiore per gli uomini, di più per la razza caucasica; aumenta con l’età e con la compresenza di patologie/disturbi d’organo od apparati (diabete e disfunzioni metaboliche, ipo/ipertiroidismo, disturbi dell’apparato respiratorio e apnee notturne, patologie renali ed epatiche).

3. QUALI SONO I SEGNI CLINICI E SINTOMI DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE?

La fibrillazione atriale è spesso asintomatica: un gran numero di persone non sa di esserne affetti e ne scopre incidentalmente l’esistenza (di solito, durante esami di routine eseguiti in ambulatorio; con la misurazione della pressione arteriosa e frequenza cardiaca; con elettrocardiogramma richiesto per seguire un’ attività fisica; durante l’esame polisonnografico delle apnee notturne ecc).

La maggior parte delle persone accusano

  • palpitazioni,
  • battiti accelerati con sensazione di mancanza di respiro o respiro accelerato,
  • vago fastidio toracico,
  • alterazioni da stress cardiaco (confusione, debolezza, astenia, dispnea, difficoltà a sopportare o sostenere sforzo fisico)

 

Quali possono essere le complicanze della fibrillazione atriale?

Il deficit nella contrazione atriale conduce ad un ristagno di sangue negli atri che può comportare la formazione di trombi (piccoli coaguli di sangue), con rischio d’insorgenza di un evento embolico cerebro-vascolare (ictus): la fibrillazione atriale è il primo fattore di rischio maggiore per l’ictus e TIA con aumento esponenziale dell’incidenza nei casi di patologie compresenti.

In più, la fibrillazione atriale può modificare la gittata cardiaca, alterazione che diventa importante nelle persone che già fisiologicamente hanno una bassa frequenza del ritmo cardiaco; in questi casi si può sviluppare un’insufficienza cardiaca con cardiopatia ischemica dolorosa (acuta).

Un altro rischio maggiore della fibrillazione atriale è quello emorragico: l’instabilità emodinamica acuta si manifesta con ipotensione sintomatica, edema polmonare, ischemia miocardica e shock cardiogeno, sincope; diventa fondamentale individuare tempestivamente tutti i fattori predisponenti e predisporre il percorso di prevenzione e cura in maniera personalizzata per ogni caso clinico.

4. COME SCOPRIRE LA FIBRILLAZIONE ATRIALE? LA DIAGNOSI

Molte persone affette da fibrillazione atriale non accusano sintomi, soprattutto se la frequenza cardiaca rimane bassa o normale; in molti casi, il disturbo viene scoperto durante controlli e visite di routine effettuati in ambulatorio medico, fatto dal quale si evince l’importanza di eseguire i percorsi di screening attivo e monitorato dal medico il quale potrà indicare ulteriori accertamenti in caso si generi il sospetto di fibrillazione.

La fibrillazione atriale può essere documentata con esami strumentali come elettrocardiogramma  a 12 derivazioni, holter cardiaco 1 giorno o più, ecocardiografia: da eseguire in base all’indicazione medica specialistica per ogni caso clinico presentato.

Il tracciato elettrocardiografico può evidenziare nel sospetto di FA:

  • intervallo R-R irregolare (indica un’alterazione della conduzione atrio-ventricolare)
  • onda P non evidente o mancante
  • onde fibrillatorie (irregolarità nella contrazione atriale)

 

Gli esami strumentali possono mettere in evidenza alcune alterazioni morfologiche e funzionali che sono considerate red-flags/segnali d’allarme perché possono condurre a FA di tutti i gradi:

  • aumento delle dimensioni degli atri (cardiomegalia ed a.)
  • ectopia atriale frequente
  • brevi episodi di tachicardia (cardiopalmo)
  • flutter atriale
  • soprattutto in presenza di altri segni (fiato corto, stanchezza cronica)

 

  Le linee guida ESC-EACTS 2020 ed agg. 2024 raccomandano:

  • -il monitoraggio della pressione arteriosa in ambulatorio e soprattutto il monitoraggio domiciliare – HBPM / ABPM (con ulteriore controllo medico), utilizzando uno degli apparecchi per la misurazione della pressione arteriosa validati e certificati per l’automisurazione; il monitoraggio intensivo (seguito per 1 settimana) è raccomandato per tutti gli adulti sopra i 18 anni almeno 1 volta all’anno; le indicazioni cambiano per le persone sopra i 65 anni e per gli sportivi (l’approccio diventa personalizzato in base al fabbisogno)
  • -il controllo dei parametri biologici di base (colesterolo totale e soprattutto la frazione LDL, trigliceridi, glicemia; controllo del peso e BMI), almeno 1 volta all’anno per tutti gli adulti sopra i 18 anni; le indicazioni cambiano per le persone sopra i 65 anni, per gli sportivi, in caso di malattie croniche preesistenti (l’approccio diventa personalizzato in base al fabbisogno)
  • elettrocardiogramma, da eseguire 1 volta all’anno per tutti gli adulti sopra i 18 anni, e come sopra le indicazioni diventano personalizzate per le persone sopra i 65 anni, per gli sportivi, per i pazienti cronici
  • -ECG dinamico – HOLTER CARDIACO 1-2-7-9 giorni per le persone che soffrono di disturbi cronici (disfunzioni tiroidee, OSAs, diabete ecc), per le quali esiste il sospetto di aritmie e di fibrillazione atriale in particolare
  • -esami per imagistica avanzata (TTE, TOE, CT, RM cardiaca) e calcolo delle carte di rischio (CHADS-VASC score per l’ictus e HAS-BLED score per il rischio di emorragie)
holter cardiaco - elettrocardiogramma dinamico secondo holter
holter cardiaco e misurazione della pressione arteriosa

5. IL CONTROLLO DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE: HOLTER CARDIACO 1-9 GIORNI

Il Holter cardiaco per più di 1 giorno – 2, 7 o 9 giorni o secondo indicazioni – rappresenta attualmente l’esame strumentale di prima scelta per 

— sintomi come dispnea e dolore toracico non spiegabili altrimenti; sincope, collasso; crisi frequenti e/o prolungate di cardiopalmo (palpitazioni), nelle persone senza storico clinico di cardiopatie;

 — individuare la fibrillazione atriale

— individuare le condizioni di aritmia nelle persone affette da malattia cronica cardiaca (come la cardiomiopatia dilatativa, la sindrome del QT lungo, la sindrome Wolff-Parkinson-White, anomalie valvolari ed a.);

— controllo dello stato e periodo di recupero post-infarto e post-ictus

In aggiunta, l’esame del Holter cardiaco è uno strumento utilizzato per controllare

— efficacia terapeutica ed effetti indesiderati dei farmaci antiaritmici e stabilizzanti, per le persone che soffrono da difetti del sistema di conduzione del cuore (extrasistole, fibrillazione, bradi-tachicardia, blocco sino-atriale o atrio-ventricolare – anche quando indotti da farmaci); 

— l’adesione – o aderenza – alla terapia farmacologica

Il HOLTER CARDIACO – ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO SECONDO HOLTER – è un esame totalmente indolore e non invasivo che si basa sullo stesso principio dell’ELETTROCARDIOGRAMMA: la registrazione dell’attività elettrica del cuore con la riproduzione su grafico in carta millimetrata; con la differenza che la registrazione avviene per un periodo ininterrotto di tempo che varia da 24H a 9 giorni.

 Rispetto all’esame ECG standard, l’ HOLTER CARDIACO presenta il vantaggio che permette di avere una riproduzione fedele dell’attività elettrica del cuore per un periodo più lungo di tempo (che varia da 24h a 9 giorni in base all’indicazione medica) ed è fondamentale in tutti i casi che necessitano di approfondimento diagnostico.

Presso il Centro Infermieristico e Prelievi Pelizzo a Udine è possibile richiedere ed effettuare l’esame diagnostico HOLTER CARDIACO offrendo più alternative, in base all’indicazione medica specialistica:

  • HOLTER CARDIACO 24H-48H: esame standard, a 6 o 12 derivazioni (utilizzando 5 o 10 canali di segnale acquisiti simultaneamente); con dispositivo WALK 400H CARDIOLINE
  • HOLTER CARDIACO 7 giorni: esame avanzato, a 12 derivazioni, con dispositivo WALK 400H CARDIOLINE
  • HOLTER CARDIACO 24H-9 giorni: esame avanzato, a 3 derivazioni, con dispositivo senza fili WALK FREE CARDIOLINE; principalmente indicato per la valutazione e controllo della fibrillazione atriale e delle aritmie persistenti/permanenti, WALK FREE CARDIOLINE è un registratore di piccole dimensioni che si indossa senza fili adeso sul torace; può essere utilizzato su adulti e bambini, senza impattare in alcun modo sulle normali attività quotidiane.

L’Ambulatorio Pelizzo a Udine in collaborazione con CARDIO ON LINE (https://www.cardioonlineeurope.com/) pone a disposizione degli utenti il reparto TELECARDIOLOGIA, con la possibilità di effettuare gli esami del holter cardiaco indicati dal cardiologo, utilizzando tecnologie e dispositivi avanzati e con refertazione specialistica cardiologica in 24-48ore dal ricevimento dei dati registrati in piattaforma digitale.

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HOLTER CARDIACO – ELETTROCARDIOGRAMMA DINAMICO SECONDO HOLTER

fonti essenziali

2023 ACC/AHA/ACCP/HRS Guideline for the
Diagnosis and Management of Atrial Fibrillation:
A Report of the American College of Cardiology/
American Heart Association Joint Committee on
Clinical Practice Guidelines

 https://academic.oup.com/eurheartj/article/42/5/373/5899003 by guest on 01 May 2023
ESC Guidelines 2020, European Heart Journal 2020;42;373-498

Thompson et al Clin. Pharmacol Therap 2023; 113:585-599